Le denominazioni toscane unite per rilanciare il turismo

di redazione

I consorzi del vino toscani mostrano una straordinaria unità di intenti e puntano a realizzare un grande evento a fine maggio per riattivare i flussi turistici.

Nelle scorse ore i Consorzi di tutela toscani hanno annunciato l’intenzione di organizzare un grande evento rivolto ai consumatori, da tenersi a fine maggio subito dopo le Anteprime Toscane. Ad farsi portavoce dell’iniziativa è Francesco Mazzei, presidente di AVITO – Associazione Vini Toscani Dop e Igp, che riunisce 22 Consorzi che tutelano più del 90% della produzione regionale per oltre 1 miliardo di fatturato. L’evento punta a rilanciare il territorio toscano sfruttando il vino come volano e si rivolge agli enoturisti italiani ed europei.

La volontà dei Consorzi è di calendarizzare l’appuntamento nel periodo della Pentecoste (23 maggio), che coincide tradizionalmente con l’apertura della stagione turistica europea, accodandosi così alle Anteprime Toscane, già posticipate a maggio a causa della pandemia. Obiettivo dichiarato è coinvolgere 1000 cantine e 5000 tra ristoranti e enoteche, oltre a tutto il sistema ricettivo composto da alberghi, B&B e agriturismi. Nelle idee degli organizzatori Firenze potrebbe essere il fulcro dell’iniziativa, con una proposta pensata per offrire agli appassionati un’esperienza capace di legare le produzioni di qualità toscane al loro territorio. È così che all’interno delle strutture aderenti i wine lover potranno degustare i grandi vini toscani in abbinamento con le Dop e Igp prodotte nella regione. A completare la proposta anche un intenso calendario di eventi nei centri storici di tante città e borghi toscani.

È fondamentale – afferma Mazzei – riattivare il turismo interno ed europeo verso la Toscana che possiede risorse territoriali e enogastronomiche straordinarie e di grande appeal, strategiche per ripartire nel 2021, dopo gli ultimi difficili mesi. La filiera del vino lavora ad una strategia per sollecitare i consumi in modo da avviare la ripresa, focalizzandosi sulla necessità di essere sempre più attrattivi sul mercato e investendo sul connubio enogastronomia e turismo. Per il 26% dei turisti – conclude il presidente – l’enogastronomia è la prima motivazione di viaggio in Italia e nel 2019 il 90% dei turisti ha fatto almeno un’esperienza enogastronomica (fonte Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, Roberta Garibaldi, 2020)”.

A ribadire l’importanza dell’iniziativa interviene anche Donatella Cinelli Colombini, vicepresidente AVITO e ideatrice del progetto, che dichiara “L’enoturismo, al di là delle evidenti complicazioni dovute alla particolare situazione degli ultimi mesi, è un fenomeno in forte crescita in tutti i territori vitivinicoli del mondo. Esso è il volano per riattivare i flussi di visitatori, intensificando le possibilità commerciali dei nostri vini a livello nazionale e internazionale, dopo la battuta d’arresto dovuta all’emergenza sanitaria. Stiamo studiando un evento dal format immediato e dalle ampie dimensioni che vuole sollecitare i consumi non solo per il settore vinicolo ma anche in termini di hospitality, somministrazioni e shopping e che possa rivitalizzare l’economia turistica regionale e l’agroalimentare di qualità”.

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