Appello congiunto delle principali cooperative vinicole al massimo sostegno economico di un settore che si appresta ad affrontare un biennio di crisi.
Le principali organizzazioni cooperative vinicole chiedono di estendere le misure di crisi per il vino almeno a tutto il 2021, per rispondere a una pandemia le cui ripercussioni economiche dureranno ancora due anni. Questo il messaggio lanciato nel corso della conferenza “Wine sector: the crisis and a strategy for the future” organizzata dal Wine Institute di Farm Europe ed alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale OIV, Pau Roca e l’europarlamentare Paolo De farmCastro.
Nel dettaglio le organizzazioni cooperative hanno chiesto che la viticoltura europea possa accedere pienamente agli 8 miliardi di euro aggiuntivi del fondo Next generation Eu previsti nel secondo pilastro e che i piani nazionali di sostegno non riducano la propria dotazione finanziaria. L’attuazione della riforma Pac in tutti gli Stati membri dovrebbe garantire che la viticoltura europea abbia accesso alle misure agroambientali del secondo pilastro e ai programmi di gestione dei rischi, entrambi essenziali per sostenere la transizione ecologica e digitale che il settore vitivinicolo dell’Ue è disposto a guidare. Riguardo la strategia Farm to Fork e la conseguente transizione ecologica necessaria a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, le cooperative sottolineano come questa comporterà maggiori costi per gli agricoltori, a fronte dei quali invocano una transizione equa, che ponga obiettivi raggiungibili che non mettano a rischio la produzione.