L’Italia deve diventare il paese con la maggiore percentuale di SAU certificata agricola puntando decisa su qualità, tutela ambientale e salute delle persone.
WWF invita l’Italia a puntare convinta verso il processo di conversione biologica della propria agricoltura, ponendosi degli obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli prefissati dalla Strategia Farm to Fork. Secondo l’organizzazione ambientalistica è infatti necessario che il nostro paese punti ad almeno il 40% di SAU certificata biologica entro il 2030, contro il 25% richiesto dalla Comunità Europea. Solo puntando su qualità, tutela ambientale e salute delle persone, ammonisce il WWF, l’Italia potrà vincere la sfida della competitività dei suoi prodotti agroalimentari su scala globale.
Il principale ostacolo alla crescita del biologico è costituito dal ritardo nel rinnovo del Piano di Azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN Pesticidi) che dovrebbe recepire un altro obiettivo della Strategia Farm to Fork, cioè la riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi in agricoltura. Scaduto nel febbraio 2018, il nuovo PAN Pesticidi non è ancora stato approvato, costando all’Italia, una lettera di non conformità da parte della CE, che invita i paesi membri ancora in difetto ad approvare in modo immediato e completo le norme utili all’implementazione della direttiva in materia, approvata nel lontano 2009
“La crescita del biologico è un obiettivo prioritario – dichiara il WWF in una nota – se vogliamo promuovere quella transizione ecologica dell’agricoltura indispensabile per affrontare con successo i gravi problemi ambientali globali, dalla perdita della biodiversità ai cambiamenti climatici. Per il WWF le variabili per spingere gli agricoltori alla necessaria conversione al biologico delle proprie produzioni, se non vogliamo dipendere dall’importazione di materie prime biologiche, sono essenzialmente due: il giusto prezzo che deve essere riconosciuto ai produttori lungo la catena del valore delle filiere agroalimentari e l’utilizzo virtuoso dei sussidi pubblici che dovrebbero premiare maggiormente tutte le esternalità positive del biologico, ad iniziare dai fondi della PAC post 2020. Il WWF – conclude la nota – propone inoltre d’inserire già nella prossima Legge di bilancio un bonus per agevolare i consumi di prodotti biologici da parte delle donne in gravidanza e dei bambini nei primi 1000 giorni di vita”.