Il Mipaaf accelera sulla sostenibilità

di redazione

Al Consiglio nazionale di Unione Italiana Vini si è discusso dei futuri sviluppi del settore vitivinicolo, che invoca maggiori fondi per la ripartenza.

Sostenibilità, ‘pacchetto ripartenza’ con la ristorazione, Ocm promozione, sono gli argomenti discussi da UIV – Unione italiana vini assieme all’europarlamentare Paolo De Castro, al direttore generale FIPE -Federazione italiana pubblici esercizi, Roberto Calugi, e al sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate.

Proprio L’Abbate è intervenuto sull’agenda legata alla norma sul sistema di certificazione, che porterà l’Italia ad avere un unico riconoscimento anche in etichetta. “Saremo i primi in Europa – ha detto – ad avere uno strumento di questo tipo, in grado di garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un modello, quello del vino, che sarà di esempio anche per altre filiere, come quella olivicola e dell’ortofrutta”. Secondo Uiv, l’iter sulla certificazione concertato dal Mipaaf ha registrato di recente una forte accelerazione, con l’obiettivo di avere la norma approvata entro la fine di gennaio. Con questa tempistica, l’adesione delle aziende è prevista già per il mese di marzo, in tempo per certificare la vendemmia 2021.

Al Consiglio nazionale di fine anno si è inoltre saldata la partnership con i pubblici esercizi. “Stiamo definendo – ha detto il segretario Generale Uiv, Paolo Castellettiuna forma di coordinamento con la Fipe; un percorso comune che sia in grado di pensare e proporre un ‘pacchetto ripartenza’ per il rilancio dei settori una volta conclusa la fase di emergenza sanitaria”. Per il dg Fipe Roberto Calugi, sono 60mila in Italia le imprese della ristorazione a rischio chiusura, falcidiate da un calo del volume d’affari di 36 miliardi (96 miliardi di euro il fatturato precedente) a cui si aggiungerà un’ulteriore perdita di 4 miliardi nel fine anno.

In materia di promozione, Unione italiana vini ha infine chiesto al ministero delle Politiche agricole una integrazione di fondi sulla misura Ocm, per effetto dell’incremento del contributo pubblico riservato alla campagna 2020-2021 (dal 50% al 60%), che comporta un maggior intervento sul plafond di circa 8 milioni di euro. “I progetti a valere sul bando nazionale hanno da sempre dimostrato di essere i più efficaci. Sarebbe sbagliato – ha concluso Castelletti – risolvere l’esigenza con tagli alla misura, vista la necessità delle imprese di investire in promozione per rilanciare l’immagine del vino italiano all’estero”.