Entrano oggi in vigore nuovi dazi americani su vini e spirit francesi e tedeschi. Salvo il Made in Italy, che punta ad acquisire nuove quote di mercato negli Stati Uniti.
In attesa di conoscere le linee guida dell’ormai imminente amministrazione Biden, la lite che contrappone Airbus e Boeing si arricchisce di un nuovo, e speriamo definitivo, capitolo. Alla vigilia del nuovo anno l’USTR – Office of the United States Trade Representative ha annunciato sul proprio sito un ulteriore inasprimento, a partire dalla giornata di oggi, delle tariffe doganali verso taluni prodotti europei, che, una volta ancora, risparmia l’Italia.
Le nuove misure, consultabili sull’allegato in calce all’informativa, oltre che alle componenti aeromobili, si rivolgono ad alcuni vini non frizzanti e spirit prodotti in Francia e Germania. La motivazione addotta è che, nel calcolare le contromisure economiche autorizzate dal WTO lo scorso autunno, la Comunità Europea abbia utilizzato dei dati influenzati dalla situazione pandemica, con conseguente applicazione degli stessi a un numero di prodotti maggiore rispetto a quelli che sarebbero stati colpiti in situazioni di normalità.
Nell’auspicarsi che l‘Europa metta fine a quella che definisce testualmente un’ingiustizia (“The EU needs to take some measure to compensate for this unfairness”), l’USTR sembra però aprire al dialogo tanto atteso, laddove afferma che, al fine di evitare un escalation della situazione, gli Stati Uniti applicheranno dazi inferiori a quelli che sarebbero giustificati dalla metodologia utilizzata dalla Comunità Europea.