I dati sull’imbottigliato confermano la buona tenuta della Denominazione guidata da Di Campli, che insiste sulla necessità di aumentare la redditività della filiera.
L’Osservatorio Permanente dei vini d’Abruzzo, voluto dal Consorzio di tutela e curato da Wine Monitor Nomisma, rivela un piccolo passo in avanti nell’imbottigliato complessivo di Montepulciano d’Abruzzo, che chiude il 2020 con un +1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 804.000 hl. Buone le performance nella Gdo italiana (+8% a valore e +3,8 a volumi) e nel mercato tedesco (+4% prezzi medi), che il presidente Valentino Di Campli si augura siano il viatico per una crescita della redditività per i circa 2.000 viticoltori abruzzesi.
“Questi dati ci confermano che il Consorzio deve proseguire nella direzione intrapresa, continuando ad investire sulle attività di comunicazione, da una parte, e mettendo in campo iniziative volte alla gestione delle produzioni, dall’altra – spiega Di Campli – Se il prezzo medio a scaffale è cresciuto, non è aumentata la redditività dei nostri agricoltori, occorre dunque intervenire per fare in modo che i viticoltori abruzzesi possano ottenere un maggiore ritorno dal proprio lavoro. E’ stato un anno da dimenticare, sotto tanti punti di vista, e molte aziende di dimensioni medio piccole che lavorano solo con il canale Horeca stanno tutt’ora pagando un caro prezzo, per questo stiamo cercando di supportarle con iniziative che spingano anche su canali alternativi come l’ e-commerce e stiamo lavorando per mantenere alta l’ attenzione degli stakeholder nazionali e internazionali sui vini d’Abruzzo; d’altro canto – conclude – stiamo insistendo sul dialogo anche con le istituzioni a fronte di misure che sappiano davvero tutelare tutte le realtà che compongono il settore vitivinicolo regionale, essenziale per l’intero comparto economico”.