Produzione in calo e minore gradazione alcolica delle bucce utilizzate in distillazione aprono la strada per delle grappe fini e profumate.
Il Covid-19 non ferma la grappa. Questa la sintesi dell’anno appena concluso secondo l’Istituto Tutela Grappa del Trentino, che giudica positivamente il 2020, nonostante la produzione in calo rispetto alle annate precedenti. L’elevata qualità delle uve raccolte ha messo a disposizione dei distillatori trentini un’ottima buccia, dalla quale i distillatori trentini hanno ottenuto delle grappe molto fini e profumate.
“Dal punto di vista agronomico è stata un’annata eccellente, seppure in agosto ci sia stata preoccupazione per le piogge – spiega il presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, Bruno Pilzer – il grande lavoro di collaborazione tra viticoltori trentini e produttori di grappa ha ancora una volta permesso di avere delle ottime vinacce da distillare in maniera rapida e sapiente come da tradizione dei distillatori Trentini e alla fine quella che sembrava essere un annata difficile è diventata una sorpresa positiva, ottimo per il morale dei distillatori e per le loro promettenti grappe 2020”.
Da una prospettiva quantitativa, nel 2020 la produzione è calata di circa il 15% su base annua, permettendo alle distillerie di dedicare più attenzione ad ogni processo, a tutto beneficio della qualità finale del prodotto. La minore gradazione alcolica delle bucce ha inoltre imposto l’utilizzo di un quantitativo maggiore per la produzione di ogni singolo litro di grappa, con conseguente valorizzazione della carica aromatica.