La crisi di mercato non risparmia i viticoltori affacciati sulla via Emilia, che nel 2020 hanno conosciuto un calo del 7,5% del vino imbottigliato.
A distanza di alcuni mesi dal raccolto, anche il Consorzio vini Romagna rilascia la sua analisi sull’anno appena concluso, dalla quale emerge un quadro positivo del raccolto di Albana e Sangiovese. Lo stesso Consorzio definisce infatti ‘buona e giusta’ una campagna che, seppur con numeri ridotti, ha fornito uve di elevata qualità.
Da un punto di vista climatico quello passato è stato un inverno freddo e discretamente piovoso, seguito da una primavera piovosa e con forti gelate. Le temperature sono rimaste sotto la media fino a luglio, quando si è presentato il vero caldo. In fase di raccolta, mediamente anticipata soprattutto per i bianchi, si sono viste forti contrazioni delle produzioni, dovute soprattutto alla siccità e al forte vento di libeccio nell’ultima parte dell’estate.
I bianchi hanno sofferto per il grande caldo di agosto, con conseguente corredo aromatico sottotono. A questo ha fatto eccezione l’Albana, che grazie al carattere rustico e alla spiccata acidità ha saputo resistere alle traversie. Per i vitigni rossi c’è stata una forte accelerata nella maturazione dei vinaccioli e dei tannini prima di arrivare alle gradazioni zuccherine desiderate, portando a raccogliere uve mature, senza appassimenti evidenti, ma solo qualche caso di lieve sovra maturazione.
Per quanto riguarda il Romagna Sangiovese Doc, la cui superficie vitata è di 6.235 ettari, sono state prodotte circa 11,5 milioni di bottiglie (86.310 hl di vino), in leggera contrazione rispetto al 2019. Crescono invece le MGA legate alla Denominazione, che con 434.133 bottiglie (3.256 hl di vino), coprono circa il 4% dell’imbottigliato totale. Completano il quadro la tipologia Riserva e Superiore, rispettivamente a 1,4 e 3,7 milioni di bottiglie.
Del Romagna Albana Docg, impiantato in 818 ettari, si sono prodotte 756.400 bottiglie (5.673 hl di vino), di cui 230 mila nella versione dolce e 487 mila in quella secca. Chiudono il quadro il Romagna Trebbiano Doc, con 1,2 milioni di bottiglie e una superficie totale coltivata pari a 14.170 ettari e il Rubicone Igt, che sfiora i 92 milioni di bottiglie. Nel complesso il Consorzio ha registrato una flessione degli imbottigliamenti su base annua pari al 7,5%.