Con Sommit il suolo diventa serbatoio di gas serra

di redazione

Al via un progetto intraeuropeo per una gestione dei residui organici capace di migliorare la fertilità e ridurre drasticamente il rilascio di emissioni nocive per l’ambiente.

Determinare, su scala europea, le migliori strategie di gestione del suolo che favoriscano il sequestro di carbonio, migliorino la fertilità e riducano significativamente il rilascio di emissioni di gas serra. Questo l’obiettivo di ‘Sommit’, progetto di ricerca che ha preso il via a inizio febbraio e che coinvolge 13 istituzioni di 9 paesi europei.

Il presupposto del progetto è che il riciclo di residui organici nel suolo, quali compost e digestati, rappresenta una strategia fondamentale per aumentare la fertilità e la produttività del terreno e ridurre contemporaneamente l’accumulo di rifiuti organici nell’ambiente. Essendo però le risposte del terreno e delle colture a questi input sono strettamente legate ad un insieme di caratteristiche, pedoclimatiche e non solo, il riciclo di residui deve necessariamente essere progettato a livello territoriale o regionale, al fine di aumentare il sequestro di carbonio, riducendo contemporaneamente il rilascio di gas serra. È attraverso questo approccio, infatti, che il suolo può passare da attuale fonte di gas serra a “serbatoio” di carbonio che, altrimenti, sarebbe libero di raggiungere l’atmosfera.

Sommit riconosce come ogni sito sia caratterizzato da colture specifiche, requisiti nutrizionali e clima, da cui dipende la gestione della sostanza organica del suolo e studierà tutti questi aspetti in modo integrato e a livello europeo, per fornire ai portatori di interesse, inclusi gli utenti finali quali gli agricoltori e la società civile, una tabella di marcia che contribuirà a una maggiore e migliorata conoscenza sulla gestione di una risorsa non rinnovabile come il suolo.