Nonostante le difficoltà legate alla crisi Covid, il sistema-vino italiano non sembra aver collassato. Le aziende hanno cercato nuove strade e rilanciato su canali alternativi.
di Giambattista Marchetto, Elena Morganti, Federica Borasio, Daniele Becchi
Differenziazione sui mercati internazionali e nei canali di vendita, ma anche compensazione con l’attivazione di strumenti digitali per la vendita online; nuove progettualità, ma anche denominazioni forti a garanzia di una tenuta sul mercato. La nostra overview sul 2020 – di cui pubblichiamo ora il primo stralcio, con 27 cantine intervistate – suggerisce alcune riflessioni sulla capacità di reazione delle aziende italiane del vino.
Se infatti per tutti il 2020 è stato un anno di lacrime e sangue, per la serrata dell’horeca e per la crisi dell’export, nella maggior parte dei casi le perdite sono state contenute entro il 10% grazie a investimenti in e-commerce, attivazione di nuovi strumenti per la relazione con i clienti (anche da remoto) e sviluppo di nuove strategie sui mercati internazionali. A fronte di alcuni casi in perdita netta (tra il 20 e il 50%), si ha invece un impatto importante delle annate eccezionali nel caso del Brunello di Montalcino, dove il brand ha garantito crescite a due cifre per tutti i produttori intervistati (nonostante il calo del turismo). Durissimo invece l’impatto sulla Sardegna della perdita di flussi consistenti di visitatori (ma anche di rilevanti difficoltà logistiche per le spedizioni).
Quali ora le attese? Secondo la maggior parte dei produttori intervistati il 2021 sarà un anno di transizione. Al di là del blocco che non si allenterà prima di aprile/maggio, la ripresa estiva e una possibile tenuta dell’autunno (a fronte di una campagna vaccinale veloce) fanno prevedere un anno in equilibrio che dovrebbe preludere ad un 2022 e 2023 di reale ripartenza. Ecco cosa ci hanno detto le cantine in questa terza e ultima puntata.
TOSCANA – Tamburini, fatturato 2020 a -20%, pesa lo stallo dell’enoturismo
Per Michele Jermann, direttore commerciale di Tamburini, nel 2020 “i primi due mesi dell’anno hanno visto un incremento del 10%. Successivamente, da marzo a giugno, abbiamo assistito ad un blocco delle vendite a causa della chiusura dei ristoranti, della mancanza di turismo europeo e statunitense e alla diffusione del virus anche nei paesi esteri. Da luglio a fine anno abbiamo avuto una leggera ripresa anche grazie al turismo italiano. Nel complesso l’annata 2020 ha visto un calo di fatturato di circa il 20%. Abbiamo risentito dello stallo dell’enoturismo, basilare per la nostra azienda anche in termini di vendita diretta, che vale circa il 20% del fatturato. Le attese per il 2021 sono innanzitutto la ripresa dell’enoturismo. Auspichiamo in una completa ripresa per l’anno 2022”.
VENETO – Tedeschi limita a -10% grazie all’export
“L’anno 2020 è partito con una crescita importante nei primi 2 mesi, rallentato poi dalla pandemia, per concludersi con una contrazione complessiva del fatturato di poco inferiore al 10% – spiega Sabrina Tedeschi, dell’azienda in Valpolicella – Siamo comunque soddisfatti del risultato, allineato con il comparto dei vini premium: nel corso dell’anno abbiamo avuto contrazioni anche superiori che siamo stati in grado di recuperare in autunno; contiamo di poter recuperare nel corso del 2021. L’export complessivamente ha mantenuto le vendite rispetto all’anno precedente, grazie ad un aumento del 15% in Canada (il nostro primo mercato), un’importante crescita nel Regno Unito (fatturato quasi raddoppiato), crescita anche in Vietnam, Singapore, Cina, vendite stabili in Svizzera e in Germania, vendite in calo in altri paesi europei. In Italia, avendo negli anni sviluppato l’horeca, le vendite hanno subito una contrazione per la chiusura dei ristoranti. Le vendite online non hanno comunque assorbito le perdite del canale horeca. Nel 2021 speriamo nella ripresa dell’economia e nella riapertura dei ristoranti ed enoteche. Difficilmente abbandoneremo gli incontri virtuali, ma speriamo di tornare agli incontri con i clienti”.
TOSCANA – Tenuta Casenuove recupera con lo sfuso, ma non rilancia sul 2021
“La nostra azienda ha retto bene grazie a una congiuntura favorevole; certamente i risultati attesi dovevano essere altri – dicono da Tenuta Casenuove – Il volume d’affari non ha subito contrazioni grazie a un aumento della produzione, proveniente dai nuovi impianti di vigneto, che è stata in parte venduta come vino sfuso: questo ha sostituito il volume d’affari rappresentato dalle vendite in bottiglia del 2019. L’azienda può essere definita una start-up con degli importanti investimenti in corso. Il risultato è stato ampiamente negativo considerando che, se il programma degli investimenti non ha subito arresto, quello commerciale è stato in completa contrazione”. Nel 2021 l’azienda porterà a termine il programma di investimenti, ma “purtroppo non possiamo dire altrettanto a livello commerciale: per quanto cercheremo di captare i nuovi trend, non prevediamo sostanziali cambiamenti rispetto all’anno 2020”.
LOMBARDIA – Terra Moretti contiene le perdite al 17/18%
“Abbiamo chiuso il 2020 a -17/18% rispetto al 2019 – riferisce Massimo Tuzzi, ceo di Terra Moretti – Dopo un’estate come quella del 2020 avevamo pensato di poter contenere maggiormente la flessione, ma poi è arrivata la seconda ondata e per un gruppo come Terra Moretti, il cui fatturato dipende per il 75% dall’Italia e per 52 milioni (su 64 di ricavi consolidati 2019) dall’horeca, alla fine possiamo dire che non sia un dato troppo negativo”. Compatibilmente all’impatto che avrà ancora la pandemia sul mondo della ristorazione e dell’entertainment, “io sono moderatamente ottimista – prosegue Tuzzi – Vi saranno nuove tendenze di consumo, nuovi scenari e differenti opportunità. Come azienda ci stiamo attrezzando per mettere a punto strategie innovative rispetto al passato per colmare i possibili gap dei canali tradizionali. C’è una grande voglia di tornare alla normalità e su questa necessità di socializzazione, di condivisione e di stare insieme il mondo del vino dovrà cogliere l’occasione per ricostruire il suo futuro”.
PIEMONTE – Terre Miroglio pronta a riprendersi l’estero
“Nel 2020 le attività in cantina e vigna sono andate avanti, a prescindere dalla pandemia – riferisce l’azienda – Il mercato ha, invece, palesato tutte le incertezze del momento soprattutto per chi, come noi, ha nell’Horeca il suo principale sbocco commerciale. Ciononostante il mercato interno ha registrato una crescita del 5%, a differenza dell’export, che chiude l’anno con un -17%, per un complessivo -6% globale. Per l’anno corrente ci aspettiamo di recuperare il terreno perduto su alcuni mercati esteri, USA e Giappone su tutti, e consolidare il mercato interno. Le premesse, pandemia permettendo, ci sono: la qualità della vendemmia 2020 è stata impeccabile e la stessa cosa si può dire per le annate di Barolo, Barbaresco e Roero attualmente in affinamento, pronte a uscire sul mercato la prossima primavera”.
TOSCANA – Tiezzi in controtendenza, crescono export e horeca
“Rispetto al 2019, il trend ha rivelato una crescita a due cifre per la nostra cantina – riferisce la titolare Monica Tiezzi – Pur diminuendo l’attività agrituristica, le vendite di vino ai privati online hanno segnato un deciso aumento, affiancato da un aumento della vendita diretta di vino ai privati durante i mesi estivi. Ha tenuto il mercato USA, mentre il mercato europeo e il canale horeca italiano hanno evidenziato una crescita di circa il +12%. Nelle prime settimane del 2021, le vendite in Italia e Europa sono andate un po’ a rilento, superate dalle vendite verso gli USA che al momento rappresentano il nostro unico mercato”.
VENETO – Tinazzi, diversificazione canali e focus sulla comunicazione online
“Nel 2020 la nostra azienda ha mantenuto un fatturato in linea con il 2019 grazie alla varietà di canali e di Paesi che serviamo. In alcuni Paesi si è registrato un forte calo (Italia -30%) e in altri una crescita (Russia +20%), mentre hanno tenuto Europa e Asia – dice il titolare Giorgio Tinazzi – I nostri clienti dell’online hanno incrementato il business. Il canale horeca ha invece sofferto molto e purtroppo l’attività di accoglienza in cantina (degustazioni, cooking class, visite aziendali) ha subito un brusco stop, ma abbiamo cercato di comunicare con i nostri clienti amplificando la nostra voce online. Siamo positivi per il 2021, speriamo che l’emergenza possa rientrare il prima possibile. Nel frattempo rafforziamo con la comunicazione on line e nel 2021 lanceremo la nostra nuova linea di vini biologici”.
TRENTINO – Cantina Toblino a -15% nell’horeca
“Nel primo lockdown abbiamo aderito al programma di sviluppo digitale di Microsoft, nell’ambito del quale è stata organizzata una delle prime degustazioni online su Teams, alla quale hanno partecipato enologi, sommelier nazionali e internazionali, guide enologiche italiane ed alcuni ospiti internazionali – riferisce Carlo De Biasi di Cantina Toblino – Un’attività che ha portato grande visibilità agevolando le vendite attraverso il nostro e-commerce e favorendo la ripartenza estiva quando i ristoranti hanno riaperto. A fine anno l’horeca ha registrato un calo del 15% di fatturato, anche se le premesse di metà anno erano molto peggiori. Affrontiamo il 2021 con la stessa incertezza: la stagione invernale è praticamente persa, ma continuiamo a lavorare per migliorare la qualità dei vini e per farci trovare pronti quando l’emergenza sanitaria sarà terminata. Nel frattempo abbiamo rinnovato le collaborazioni commerciali nazionali con partner di eccellenza. Credo che il lavoro sviluppato in questi mesi sarà la base per costruire il nostro futuro”.
ABRUZZO – Cantina Tollo, tenuta con vini bio e gdo
“Il Coronavirus ci ha messi di fronte a un contesto sociale ed economico senza pari, ma Cantina Tollo ne è uscita a testa alta – evidenzia il direttore generale del gruppo abruzzese Andrea Di Fabio – Nell’esercizio 2019-2020 l’azienda ha redistribuito oltre 20 milioni di euro tra valore del conferimento dei soci, retribuzioni e indotto delle aziende locali, con un fatturato relativo all’imbottigliato in linea con i dati registrati nel 2019. Continua il trend positivo dei vini biologici (crescita a valore del 20% e a volumi del 19%, 9% del fatturato complessivo) e della gdo (fatturato a valore dell’11% e a volumi del 12%). Nel 2021 e nei prossimi anni punteremo all’efficientamento della struttura e all’ampliamento del business, cercando di potenziare e incrementare la nostra presenza sul mercato”.
VENETO – Tommasi contiene i danni con Amarone e Ripasso. Boom del Brunello 2015
Per Pierangelo Tommasi, alla guida dell’azienda di famiglia, “il 2020 si è chiuso con calo generale di circa il 10%, tenendo conto di tutto il portfolio Tommasi Family Estates, che comprende la produzione di vini da sei regioni differenti. Hanno tenuto i vini come l’Amarone, il Ripasso Valpolicella Classico Superiore e il Brunello 2015 di Casisano, che forte dei successi di un’annata eccezionale e dei premi meritati ha segnato un balzo positivo del 30%. Hanno sofferto gli altri brand, la cui distribuzione è prevalentemente nella ristorazione. Sebbene il 2020 sia stato un anno complicato – ha spiegato -, la nostra azienda, nonostante il calo dovuto alla pandemia, ha comunque dimostrato di avere relazioni forti, mantenendo saldi i rapporti con tutti i clienti e le posizioni guadagnate nei mercati. Per il 2021 tutto dipenderà dall’evolversi del Covid e soprattutto dalla distribuzione dei vaccini; crediamo che prima del prossimo settembre non ci sarà una reale ripresa, manteniamo tuttavia un cauto ottimismo“.
PIEMONTE – Toso archivia un 2020 in pari grazie all’export
“Il 2020 tutto sommato è andato abbastanza bene perché abbiamo mantenuto il fatturato del 2019 (38 milioni circa) e questo perché abbiamo investito molto negli anni passati – riferisce Gianfranco Toso, dg Toso SpA – Abbiamo raggiunto un ottimo risultato sull’export, cresciuto del 20%, mentre in Italia la gdo ha tenuto e l’horeca ha perso più o meno il 50%”. Un pareggio dunque per la cantina di Cossano Belbo, che realizza all’estero il 65% del fatturato. “La chiusura dei ristoranti è stata pesante per il mercato Italia, ma poi abbiamo visto che durante l’estate la voglia di superare il problema aveva dato buonissime speranze, ma con la chiusura autunnale ci siamo trovati nella stessa situazione”. Per il 2021 le attese non sono negative: “io sono sempre ottimista – conclude Toso – e spero che tra persone autoimmunizzate e vaccini si possa uscire da questo tunnel e si possa ragionare in termini di crescita. Vedremo poi cosa ha lasciato questa brutta esperienza. Il 2022 potrebbe portare una nuova normalità”.
ALTO ADIGE – Cantina Tramin, -15% per calo USA e Alto Adige
“Abbiamo chiuso il 2020 con un -15% – dice Wolfgang Klotz, responsabile commerciale di Cantina Tramin – Gli Stati Uniti sono il Paese in cui abbiamo sofferto di più, dal momento che l’85% del nostro fatturato è legato alla ristorazione. Sotto la media anche l’Alto Adige, mercato trainato dal turismo. L’estero in generale ha tenuto, grazie a una Germania in crescita e a nuovi clienti nel mondo. Siamo soddisfatti del risultato in Italia (senza Bolzano) che si è attestato in linea con la media, soprattutto alla luce del fatto che Cantina Tramin è distribuito nel canale tradizionale e non siamo presenti in gdo”. Per il 2021, “l’esperienza dell’estate 2020 insieme al vaccino ci rendono fiduciosi riguardo la seconda parte dell’anno, saranno i prossimi mesi a metterci ancora a dura prova”.
VENETO – Valdo Spumanti tiene sul fatturato, horeca bilanciata da gdo
“Valdo prevede una chiusura del bilancio 2020 in linea con quello dell’anno precedente con una possibile differenza tra l’1 e il 2% e un fatturato intorno ai 64 milioni di euro – riferisce Pierluigi Bolla di Valdo Spumanti – Nell’impatto con l’emergenza sanitaria, Valdo ha perso un fatturato nel mondo horeca che è stato però recuperato in gdo, in Italia e in Europa, e grazie anche a una grande attenzione alla gestione amministrativa aziendale che chiude il 2020 con una posizione finanziaria netta positiva. Le proiezioni sul 2021 prevedono una leggera crescita focalizzando l’attività aziendale sulla grande distribuzione e l’e-commerce con un moderato ottimismo, sia in Italia sia all’estero”.
TOSCANA – Vallepicciola differenzia e punta sulla squadra
“Durante il lockdown primaverile abbiamo continuato a spedire ordini che erano arrivati nelle settimane precedenti – rimarca Alberto Colombo di Vallepicciola – Le vendite dei nostri importatori si sono poi naturalmente rallentate. Dopo giugno abbiamo ricevuto ordini soprattutto dai Paesi asiatici. Sono aumentati notevolmente gli ordini dal nostro shop online dove i clienti stranieri, che non sono venuti in Toscana quest’anno, hanno ordinato diverso vino, soprattutto per Natale. Sono in corso dei profondi cambiamenti per le aziende vinicole, che devono giocoforza adattarsi ad una diminuzione dei consumi dovuta anche al calo del potere d’acquisto delle famiglie che porterà un calo dei ricavi, dei margini e dei profitti per i bilanci 2020 e 2021. Sono comunque ottimista perché dopo l’emergenza la gente avrà voglia di ritornare al ristorante e consumare buoni vini. Con l’Associazione Vagliagli (Siena) stiamo preparando attività e manifestazioni per il 2021. In un momento come questo i Consorzi e le associazioni sono fondamentali per promuovere le eccellenze e creare un fronte comune“.
VENETO – Cantina Valpolicella Negar: +6,7% grazie a nuovi mercati, Gdo ed e-commerce
“A far la differenza, oggi più che mai, è la struttura commerciale dell’impresa, che premia coloro che hanno diversificato canali di vendita e rispondono alle nuove dinamiche di mercato cambiando velocemente le proprie strategie“. A dirlo è Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, che nel 2020 ha registrato una crescita del 6,7% grazie all’acquisizione di nuovi mercati esteri e all’aumento di vendite nella Gdo, sia italiana che estera, con il raddoppio nel canale e-commerce, attivo fin dal 2016.
PUGLIA Varvaglione cresce, punta su estero e vicinanza al consumatore
“Abbiamo registrato una perdita del 20% nell’horeca Italia, ma fortunatamente abbiamo mantenuto il trend di crescita sui mercati esteri registrando un +10% andando così a bilanciare e superare il deficit Italia – spiega Marzia Varvaglione, direttore marketing di Varvaglione1921 – L’impatto è stato duro nei mesi di aprile e maggio, ma la ripresa si è registrata non appena è finito il lockdown. Nel 2021 continueremo a portare avanti le strategie commerciali e di marketing che in questi mesi ci hanno avvicinato sempre più al cliente e al consumatore, che restano la nostra priorità assoluta in attesa di archiviare il tema Covid con l’arrivo del vaccino”.
TOSCANA – Villa Bibbiani, bene le prime etichette sul mercato proprio dal 2020
“Il 2020 ha segnato il ritorno di Villa Bibbiani sulla scena vitivinicola con il lancio delle prime etichette vinificate nella cantina completamente ristrutturata – dice Simone Pezzatini, direttore marketing – I primi riscontri sono stati più che positivi. Abbiamo venduto il 15% delle bottiglie prodotte tramite i canali tradizionali e attraverso l’e-commerce lanciato ad aprile. Sul piano internazionale abbiamo debuttato in Cina e ci stiamo strutturando per la vendita online. Obiettivo del 2021 è entrare negli Stati Uniti, partendo da Florida e Texas, oltre ad ampliare la presenza nei mercati europei. In Italia guardiamo con grande interesse al mondo dell’horeca di alta gamma”.
TRENTINO – Villa Corniole, -15% fatturato ma rilancia sull’esport
“Il 2020 è stato un anno particolare – riferisce Maddalena Nardin di Villa Corniole – Fortunatamente il calo registrato sui clienti storici, soprattutto Italia, è stato in parte tamponato dall’incremento delle visite in cantina da parte di turisti italiani, che riconoscono nella nostra azienda una delle realtà vitivinicole più interessanti della Valle di Cembra. Il tempo che questo cambio di prospettiva ci ha messo a disposizione è stato impiegato per crescere all’estero, grazie ad accordi con nuovi importatori che ci hanno consentito di presidiare maggiormente i mercati in Europa, Usa, Brasile, Repubblica Dominicana e Canada, ma anche di esplorarne di nuovi, come la Francia. Chiudiamo quindi a -15% circa, meglio rispetto alle ipotesi di metà anno, con un export che ormai pesa il 40% sul fatturato e rispetto al quale riponiamo molte aspettative anche per il futuro”.
TOSCANA – Villa Saletta a -30%, focus su pr Italia e prodotto
“Il consuntivo sulla stagione non è negativissimo – afferma David Landini, ad e direttore tecnico di Villa Saletta – Abbiamo chiuso a -30% consolidando però i nostri distributori ed importatori. Per una azienda che parte da zero come Villa Saletta e molto orientata all’estero, non è male. Stiamo facendo tanta comunicazione in Italia e promozione all’estero per lanciare il nostro marchio, ma il Covid ha sicuramente influito in maniera negativa su tutte le attività. Avendo però più tempo a disposizione, visto l’annullamento di viaggi e di fiere, siamo riusciti a costruire in Italia alcuni rapporti solidi con stampa, opinion leaders e ristorazione. L’attesa di poter tornare ad una normalità è la più grande aspettativa – conclude -, il mantra è ‘non demordere e rimboccarsi le maniche facendo vini sempre più buoni’“.
VENETO – Villa Sandi tiene grazie a e-commerce e gdo
“Il 2020 si è chiuso per Villa Sandi sostanzialmente in linea con il 2019 – riferisce il presidente Giancarlo Moretti Polegato – La nostra è un’azienda multicanale: il brand Villa Sandi è presente in horeca e La Gioiosa in gdo, sia in Italia sia all’estero. L’emergenza sanitaria del 2020 ha colpito la ristorazione, riducendo molte occasioni di consumo, mentre è aumentato il consumo in casa spingendo le vendite nella grande distribuzione in tutti i Paesi. Le limitazioni imposte dalla pandemia hanno accelerato l’e-commerce aziendale come sulle piattaforme in cui i nostri vini sono presenti e hanno imposto nuovo modalità di comunicazione e di relazioni commerciali”. Non potendo viaggiare, incontri e degustazioni sono stati traslati in forma virtuale e Villa Sandi ha reso virtuali anche le visite alla cantina. “Le aspettative per il 2021 sono buone – chiosa il presidente – ci aspettiamo numeri maggiori rispetto al 2020 grazie a nuovi inserimenti e nuovi mercati (siamo attualmente in 111 Paesi). La grande novità del Prosecco Doc Rosé ha aperto nuove opportunità e dato vigore al mercato”.
VENETO – Zeni1870, fatturato a -13%, soffrono punto vendita e Museo del Vino
Per Fausto Zeni, alla guida dell’azienda Zeni1870, “il 2020 ha registrato un -13% del volume d’affari complessivo che, considerata la pandemia, non è un dato particolarmente negativo. Bene l’estero con Svizzera, Germania, Usa, Russia, Inghilterra, Canada e Danimarca, che hanno mantenuto vendite costanti. È cresciuto l’online, mentre abbiamo registrato un calo importante al punto vendita e al Museo del Vino. Per l’anno appena iniziato l’obiettivo è di chiudere almeno come il 2020 se non di tornare ai valori del 2019 nel caso l’introduzione del vaccino porti a una normalizzazione della situazione. Noi proseguiremo comunque con gli investimenti programmati e confidiamo in un generale miglioramento“.
FRIULI VENEZIA GIULIA – Zorzettig in tenuta con gdo e online
“L’impegno, l’audacia e la storica visione ci hanno ispirato a cogliere le migliori opportunità dai segmenti più performanti in questo momento, come on-line e distribuzione moderna – riferisce Annalisa Zorzettig – Nell’horeca l’off-premise è stabile, la ristorazione in ovvio contenimento. Invece l’export è in sensibile crescita, declinato con alcuni asset sulle zone Covid-free. Il bilancio complessivo 2020 è in sostanziale tenuta, pur con una flessione fisiologica”. Le dinamiche legate alla promozione, sono state stravolte in maniera trasversale, venendo a mancare la parte di interazione in presenza conviviale. “Il 2021 ci ha accolto con una situazione invariata, ancora illeggibile nella sua evoluzione – conclude – Dobbiamo continuare a programmare con entusiasmo, diventare ancora più curiosi sulle possibili nuove opportunità emergenti, e ancora più consapevoli di essere degli ambasciatori del territorio in Italia e nel mondo. Ovviamente, deve esserci lo sguardo puntato anche alla concretezza dell’evoluzione del mercato, che sarà ancora più competitivo ed innovato, ma aperto a nuove visioni intraprendenti”.