Il ristoratore è il nuovo presidente dell’associazione che riunisce oltre 350 tra produttori del settore agroalimentare, strutture ristorative e ricettive, enti e istituzioni.
Cambio alla guida della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, associazione che riunisce oltre 350 tra produttori del settore agroalimentare, strutture ristorative e ricettive, enti e istituzioni. Francesco Antoniolli, presidente dal 2013 – anno dell’unificazione delle cinque strade (Trento e Valsugana, Vallagarina, Piana Rotaliana, Garda-Dolomiti e Colline Avisiane Faedo Valle di Cembra) – passa il testimone al vicepresidente Sergio Valentini. Il ristoratore lagarino è stato eletto all’unanimità, mentre Rosario Pilati di Cantina La Vis lo sostituisce nel ruolo di vice.
Una scelta, quella di Antoniolli, giunta al termine di un percorso intenso e impegnativo su molti fronti. “In questi ultimi anni la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è cresciuta molto, sia in termini di associati che di notorietà verso il pubblico finale, grazie alle attività organizzate – evidenzia – Peraltro termini autorevolezza verso i partner istituzionali, come dimostra anche la decisione del 2016 della Provincia Autonoma di Trento, tramite Trentino Marketing, di affidarci il coordinamento delle manifestazioni enologiche provinciali”.
Sergio Valentini, che dal 1997 gestisce la Locanda delle Tre Chiavi, è da sempre attivo nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio enogastronomico del territorio, come dimostra anche il suo impegno in Slow Food Trentino-Alto Adige. “Accolgo con grande entusiasmo questa nuova sfida – commenta – Ho sempre creduto fortemente nell’importante ruolo e nelle molteplici potenzialità della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, che racchiude al proprio interno circa il 70% della superficie provinciale qualificandosi come uno dei soggetti di promozione enogastronomica più interessante a livello italiano, e mi auguro di contribuire a farla crescere anche in questo momento sicuramente non facile. Il nostro impegno – prosegue – rimane quello di lavorare alla diffusione di una cultura di prodotto non solo attraverso iniziative a tema e rassegne, ma anche con adeguate proposte vacanza organizzate in massima sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti, stimolando e implementando il turismo enogastronomico che può rilevarsi strategico, perché non insegue i grandi numeri ma è più improntata alla qualità e alla ricerca dell’eccellenza”.