Cambio di nome per il gruppo della famiglia toscana, che oggi produce oltre 17 milioni di bottiglie nelle cinque tenute di proprietà presenti in Italia.
“Con Piccini 1882 inizia un nuovo capitolo della nostra storia. È un brand che ci permetterà di essere ancor più riconoscibili e chiari nei messaggi e nelle iniziative di cui saremo protagonisti già nei prossimi mesi: se Tenute Piccini rappresentava la pluralità e l’insieme delle nostre case vinicole, Piccini 1882 è un unicum: è la casa madre che comprende tutte le tenute e l’emblema dell’universo valoriale che da quasi 140 anni guida il nostro lavoro quotidiano”. Con queste parole l’ad Mario Piccini motiva il cambio di nome del gruppo che vanta oggi 5 tenute e oltre 200 ettari di vigneti distribuiti tra Chianti Classico, Vulture ed Etna.
Il processo di rebranding completa il riposizionamento dell’azienda, avviato con l’obiettivo di ottimizzare e dare ancora più valore alle molteplici attività delle singole case vitivinicole e ai progetti futuri di un gruppo cresciuto fino a realizzare nel 2020 oltre 17,7 milioni di bottiglie e un fatturato complessivo che ha raggiunto i 67,5 milioni di euro (+ 6,5% rispetto al 2019).
“Resta immutata la filosofia della nostra famiglia – continua Mario Piccini – profondamente legata alle tradizioni e ai valori tramandati di generazione in generazione come punto di partenza per creare vini di altissima qualità. Sentivamo però l’esigenza di portare l’azienda a un livello ancora più alto: abbiamo lavorato con tenacia per creare un’organizzazione moderna, efficiente e funzionale e, da questo punto di vista, Piccini 1882 rappresenta la capacità di leggere i tempi cavalcando le innovazioni che questi richiedono”.