In degustazione due etichette dell’ultima vendemmia della cantina di Francesco Liantonio, ambasciatore dei vini pugliesi nel mondo.
Sulla collina più alta delle Murge, a 540 m sul livello del mare, troneggia, imponente e silenzioso, Castel del Monte, il maniero patrimonio Unesco che per la sua caratteristica forma ottagonale è divenuto simbolo anche di Torrevento. Siamo davanti a una cantina con oltre 70 anni di storia che in un antico monastero ai piedi del castello, nel contesto di un territorio molto spesso considerato arido e improduttivo realizza vini che puntano a valorizzare la grande personalità delle uve pugliesi, trasferendo in bottiglia la filosofia che da sempre accompagna l’attività della cantina fatta di ricerca e sostenibilità.
Oggi, su una superficie vitata di oltre 500 ettari, Francesco Liantonio porta avanti l’attività iniziata dalla famiglia con l’obiettivo di produrre vini estremamente rappresentativi delle aree di Castel del Monte, Salento e della denominazione Primitivo di Manduria, proponendosi come ambasciatore dei vini pugliesi nel mondo. L’attenzione è soprattutto rivolta alle uve autoctone regionali quali Primitivo, Negroamaro, Bombino e Nero di Troia, senza trascurare varietà che qui hanno trovato un habitat ideale, come Aglianico e Moscato. Per quanto riguarda il Nero di Troia, ad esempio, nel 1993 la cantina fu la prima a presentare una versione in purezza con l’etichetta Vigna Pedale Castel del Monte Doc 1992.
E’ di pochi giorni fa, infine, la notizia che l’azienda ha acquisito le quote di maggioranza della Cantina Oria Wine, sita ad Oria, nel cuore dell’area di produzione della Doc Primitivo di Manduria e del Primitivo Igt.
LA DEGUSTAZIONE
Due referenze dell’ultima vendemmia, il Primaronda Castel del Monte Doc Rosato e il Pezzapiana Castel del Monte Doc Bianco, come sintesi di una raccolta pressoché perfetta, che sigilla il grande potenziale dei vini pugliesi. Entrambe le etichette sono inserite nella linea Castel del Monte, che nasce in una zona collinare a un’altitudine compresa tra i 300 e i 350 metri sopra il livello del mare.
In ottica sostenibile, su entrambi i vini Torrevento ha utilizzato un tappo completamente riciclabile ricavato da biopolimeri rinnovabili a base vegetale estratti dalla canna da zucchero. Una speciale chiusura pensata per i vini destinati anche all’invecchiamento, che unisce le sue caratteristiche di ecosostenibilità alla capacità di ridurre l’impatto dell’ossigeno sullo sviluppo del vino.
Primaronda Castel del Monte Doc Rosato 2020
Vitigno: Nero di Troia in purezza.
Vinificazione: pressatura soffice con fermentazione a temperatura controllata.
Affinamento: 4 mesi in acciaio.
Di colore rosa scarico, con sfumature violacee appena accennate. Al naso si presenta con un bouquet ampio e suadente, da cui emergono sentori di frutti rossi, in particolare ciliegia, e sottobosco che si ritrovano in bocca, dove il sorso rivela una notevole fragranza ed equilibrio rilasciando sul finale una piacevole sensazione erbacea. Un rosato versatile, ottimo da gustare a tutto pasto i piatti della cucina mediterranea, specialmente in abbinamento a primi piatti leggeri, carni bianche e formaggi a freschi o con breve stagionatura.
Pezzapiana Castel del Monte Doc Bianco 2020
Vitigno: Bombino Bianco e Pampanuto.
Vinificazione: pressatura soffice con fermentazione a temperatura controllata.
Affinamento: 3 mesi in acciaio.
Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso ha bouquet fine ed elegante, con sentori di fiori di campo e note fruttate di pesca e agrumi mediterranei come pompelmo e cedro. In bocca esprime la sua vitalità con un ingresso fresco e asciutto, seguito da sensazioni di agrumi e frutta esotica. Chiude con una lieve sapidità che ne esalta e amplifica il raggio. Un vino da bere giovane, perfetto per l’aperitivo o per accompagnare pietanze a base di pesce, crostacei o frutti di mare.