Il Rinascimento Verde di Fontanafredda

di redazione

Fontanafredda presenta la sua visione di rinnovamento globale dove il vino, inteso come simbolo culturale e di rigenerazione, sarà lo strumento per rinascere.

Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio unico al mondo e dobbiamo averne cura sentiamo il bisogno di un nuovo Rinascimento, altrimenti sarà impossibile pensare a un domani uguale a oggi. È chiaro che dobbiamo cambiare e rinnovarci. Il nuovo per noi è rimettere la terra al centro: il grande obiettivo che ci porterà alla creazione di una comunità mondiale basata sulla fiducia negli altri. I mezzi di questa comunità per la salvaguardia del pianeta saranno molti; il nostro sarà il vino, il vino verde”. Così Andrea Farinetti descrive l’ambizioso progetto che la storica cantina piemontese si pone per un futuro improntato alla sostenibilità e al rispetto della comunità e dell’ambiente circostante.

Otto sono gli elementi che contribuiscono a tinteggiare il verde con il quale Fontanafredda identifica il suo futuro: l’uva, l’acqua, l’energia, il vetro, i tappi, le etichette, i cartoni e la mobilità. Al fine di ridurre lo spreco dell’acqua e favorire il suo riutilizzo, nel Villaggio di Fontanafredda viene utilizzato da prima un depuratore, per poi far convergere le acque in un fitodepuratore, filtrarle e immetterle nel lago da dove vengono riutilizzate senza sprechi. Grazie a SEA, Società soggetta a controllo e coordinamento di Eni, avrà presto luce un progetto finalizzato all’uso razionale dell’energia per merito di un’attività di relamping delle strutture e l’utilizzo di sensori a intelligenza artificiale per ottimizzare il consumo energetico con l’obiettivo di abbatterlo del 30%. Sempre riguardo l’energia, è in fase avanzata lo studio e la realizzazione di un impianto di cogenerazione e teleriscaldamento green che verrà costruito entro il 2022.

Per la conservazione del vino sono stati scelti un vetro sano, originato per l’85% da vetro riciclato e riutilizzabile infinite volte, nonché tappi che rispettano l’ambiente e contribuiscono a mantenere integri i vini: dai tappi di origine vegetale Nomacorc, riciclabili e sostenibili, realizzati con materie prime derivate dalla canna da zucchero e con valori di emissioni di carbonio pari a zero, ai tappi in sughero Molinas di origine naturale, realizzati senza alcun trattamento e raccolti nel pieno rispetto delle piante, della natura e della biodiversità, grazie alle foreste di sughero con certificazione CoC (Catena di Custodia), propedeutica all’imminente certificazione FSC. L’attenzione alla sostenibilità riguarda anche l’uso della carta e del cartone: le etichette Eurostampa impiegate per le bottiglie sono realizzate con carte riciclate e carte certificate FSC, così come i cartoni che proteggono i vini, salvaguardano l’ambiente e combattono la deforestazione del pianeta, con eleganza e prestigio. Una filiera produttiva che si completa con particolare riguardo alla mobilità sostenibile: i muletti Linde NTP impiegati in cantina sono elettrici e dalla vendemmia 2021, il trattore cingolato da vigneto New Holland TK Methane Power, con motore FPT Industrial alimentato a biometano, sarà protagonista della prima vendemmia del Barolo Cru La Rosa a emissioni zero.

Consigliati