Il primo trimestre del Chianti Classico si chiude a +22%

di Daniele Becchi

Il Gallo Nero vola nei primi tre mesi del nuovo anno grazie alle esportazioni verso USA e Canada.

Il 2021 si apre con un segno nettamente positivo per il Chianti Classico: il primo trimestre si è chiuso infatti con un +22% di bottiglie vendute rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si inverte dunque la tendenza dell’anno precedente quando, a causa della crisi dell’horeca, il consumo dei vini del Gallo Nero registrò una perdita dell’8%. A spingere verso l’alto la Denominazione toscana, che ha da poco immesso sul mercato le nuove annate di Chianti Classico (2019), Chianti Classico Riserva e Gran Selezione (entrambi 2018) sono stati soprattutto i mercati esteri. Usa, Canada, Germania, UK, mercati asiatici, sono, infatti, solo i principali canali di sbocco di un vino oggi presente in oltre 150 paesi, che assorbono oltre l’80% della produzione annua.

Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali – afferma Carlotta Gori, direttore del Consorzio –. Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche. Il valore e la notorietà della denominazione continuano a crescere, grazie alla qualità dei vini riconosciuta dalla critica e dal mercato”.

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