Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Mipaaf che riconosce le tre sottozone storiche di Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna.
Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna, le tre storiche sottozone del Bardolino, tornano a nuova vita: è stato pubblicato lunedì 12 aprile 2021 sulla GU il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che riconosce il nuovo disciplinare di produzione, del quale esse fanno adesso parte. Si tratta di tre sottozone note già dai commercianti di vino nel 1825, cioè trent’anni prima della classificazione dei Bordeaux, fatta nel 1855, e in seguito, siamo nel 1900, identificate geomorfologicamente da Giovanni Battista nel volume “La Provincia di Verona ed i suoi vini”.
“Siamo orgogliosi – commenta Franco Cristoforetti, presidente del consorzio – che sia finalmente giunto a conclusione un lungo percorso iniziato oramai sei anni fa, nel 2015. Il nuovo disciplinare che da oggi entra in vigore ha lo scopo di puntare sulla territorialità e di valorizzare le diverse caratteristiche dei vini delle tre sottozone storiche, già note due secoli fa. Si tratterà di produzioni limitate e di considerevole pregio, destinate a offrire una nuova prospettiva, anche in termini di longevità, ai vini rossi del nostro territorio, esaltandone le caratteristiche di leggerezza e di finezza, secondo una visione storica che è tornata di grande modernità”.
L’area di produzione della sottozona Montebaldo comprende i territori comunali di Affi, Caprino Veronese, Cavaion Veronese, Costermano sul Garda e Rivoli Veronese. La zona prende il nome dall’omonima catena montuosa, dove le altitudini sono maggiori e il clima è più fresco. La Rocca, così chiamata dal colle che domina il lago di Garda a nord di Bardolino, comprende invece i comuni di Bardolino, Castelnuovo del Garda, Garda, Lazise, Peschiera del Garda e Torri del Benaco. Sommacampagna è la sottozona delle colline a sud-est della denominazione e comprende i comuni di Bussolengo, Pastrengo, Sommacampagna, Sona e Valeggio sul Mincio. Si tratta dell’antica Summa Campànea, l’alta campagna assolata che emerge dalla pianura.
Per i produttori che abbiano rispettato fin dalla scorsa vendemmia le prescrizioni del nuovo disciplinare sarà possibile uscire sul mercato già il prossimo settembre con i primi Bardolino di sottozona annata 2020: il decreto autorizza infatti la retroattività dell’utilizzo delle stesse in etichetta.
Un’ulteriore modifica prevista dal disciplinare di produzione del Bardolino Doc, inoltre, dispone che dalla vendemmia 2021 la percentuale massima utilizzabile di uva Corvina salga al 95% dall’80% in vigore sinora. Solo 100 quintali per ettaro la produzione di uva ammessa per le sottozone, contro i 120 quintali della “base” del Bardolino.