Con la menzione ‘Pieve‘ il Nobile di Montepulciano riscopre le sue origini

di Daniele Becchi

La prima Docg italiana lancia l’iter di modifica del proprio disciplinare finalizzato a riscoprire le antiche nomenclature già presenti nel Catasto Leopoldino di inizio ‘800.

Il disciplinare del Nobile di Montepulciano si arricchisce della menzione “Pieve”, ottenuta al termine di un percorso iniziato con il precedente Consiglio di Amministrazione e voluto da tutta la base sociale, che ha approvato all’unanimità una proposta volta a riappropriarsi della storia del territorio. Con essa, infatti, il Consorzio di tutela ha voluto codificare una realtà fisica caratterizzante il territorio poliziano, che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. “Abbiamo pensato di anteporre il nome della Pieve alla sottozona guardando a 500 anni di storia di Montepulciano” dichiara il presidente Andrea Rossi.

Nel dettaglio lo studio storico della geologia e della geografia del territorio condotto dal Consorzio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA – Unità geografiche aggiuntive, che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta sarà dunque “Pieve nome” Vino Nobile di Montepulciano – Docg – Toscana.

L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso. Con l’approvazione unanime del disciplinare da parte dell’assemblea, ora l’iter porterà la richiesta alla Regione Toscana la quale, una volta approvato il testo lo invierà al Mipaaf per passare i controlli della commissione preposta. Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024.

Un risultato importante che è partito da una analisi critica della nostra denominazione fatta insieme a tutti i veri protagonisti, i produttori stessi – continua Andrea Rossi – ed il risultato a cui siamo arrivati è l’introduzione di una terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che metterà insieme nella stessa bottiglia passato, presente e futuro del nostro vino”.

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