Il vermouth indipendente e autarchico di Sebastiano Rosu

di Giambattista Marchetto

Malidea lancia il balsamico Ruju dall’anima sarda, con base Cannonau e aceto balsamico, tre agrumi endemici e 18 botaniche raccolte a mano.

Lo presenta come progetto “indipendente e autarchico” Sebastiano Rosu, tra i più conosciuti bartender della Sardegna. Perché dopo i bitter, piccoli concentrati dello spirito isolano, la sua Malidea con il vermouth balsamico Ruju sperimenta ancora la biodiversità della sua terra. Il Vermouth di Rosu nasce infatti nella Sardegna più profonda, battezzato dalle acque del Golfo di Orosei. Non solo mare, ma pinete e macchia mediterranea circondata da scogli. Un parco botanico naturale che si muove tra le falde del Gennargentu.

DAL CANNONAU ALLE BOTANICHE

Il Vermouth Balsamico Ruju ha una base vinosa di Cannonau – protagonista il Pontes prodotto dalle Cantine Mastio-Hofmann di Galtellì – al quale è stato aggiunto un aceto balsamico, sempre di Cannonau, invecchiato oltre 20 anni. Nella ricetta si sono aggiunti poi tre differenti agrumi endemici: sa pompia (presidio Slowfood), l’arancia amara locale e Limetta Bulsha, ovvero il “Limuneddu Druche” in sardo, che regala profumi intensi molto simili al Bergamotto. E ancora ben 18 diverse botaniche raccolte a mano, tra le quali foglie di mirto, salvia, tarassaco, cicoria selvatica, assenzio marino, fiori di zafferano tostati, fiori di ginestra, liquirizia del Cedrino e Genziana Sarda.

Questo vermouth firmato da Sebastiano Rosu offre un’esperienza sensoriale intensa tra spezie e agrumi, macchia mediterranea e una sapidità che si gioca sulla morbidità vinosa. Il frutto del vino non viene infatti coperto dalle botaniche, ma rimane con un tannino leggero. Da Malidea sottolineano la versatilità di Ruju, protagonista invadente di un Negroni particolare, da gustare “assoluto” magari con ghiaccio, ma anche compagno di giochi con formaggi stagionati o muffati.