Bollicine (e pesce fresco) best seller di inizio 2021

di redazione

Aspettando la definitiva riapertura dei ristoranti, gli italiani hanno riempito il carrello di prodotti di alto profilo, utili a compensare le privazioni imposte dal lockdown.

Confermato, anche se a ritmo meno sostenuto, l’aumento degli acquisti alimentari domestici nel primo trimestre del 2021. Secondo Ismea-Nielsen, la spesa di cibi e bevande, dopo aver chiuso l’anno scorso con un +7,4%, registra un’ulteriore crescita di quasi il 3% su base annua, per un risultato complessivo pari al +12% se comparato ad un anno ‘normale’ come il 2019. Tale aumento di inizio anno risente ancora del perdurare delle restrizioni alla socialità e delle limitazioni del canale Horeca. Una tendenza destinata ad affievolirsi con le progressive riaperture ma che, secondo Ismea, non si esaurirà del tutto, anche per effetto del diffuso ricorso allo home-working, che ha spostato tra le mura di casa parte dei consumi dell’extradomestico.

Il primo scorcio dell’anno si distingue per alcune tendenze opposte rispetto al quadro di inizio pandemia: per la prima volta a trainare la crescita sono i prodotti freschi sfusi rispetto ai confezionati (+3,7% contro un +2,5%) e, soprattutto, le bevande (+13%) rispetto ai generi alimentari (+1,7%). Il contesto di maggior fiducia verso un’uscita sempre più vicina dalle restrizioni imposte dalla pandemia conferisce, peraltro, nuovo slancio ai prodotti che fungono “da compensazione alle privazioni”. Volano così prodotti gourmet come il pesce e gli alcolici: vini, spumanti, birra e in generale tutta la categoria degli apertivi. Tra i top sellers troviamo infatti vini e spumanti (+14,5%) trainati soprattutto dalle bollicine (+55%) di riflesso alla rinnovata voglia di festeggiare e i prodotti ittici freschi (+21%).

Il comparto dei proteici di origine animale, dopo la ripartenza nel 2020, (+9,8% le carni, +8,3% i salumi, +14,5% le uova) mettono a segno un nuovo incremento nel 2021, seppur con minore slancio (+1,3% le carni e +4,2% i salumi) e con alcuni segmenti in ripiegamento. Quello delle uova, che nel 2020 era stato il segmento più dinamico, apre il 2021 con un’attesa flessione (-4,3%) mantenendo comunque un divario positivo sui livelli di spesa del periodo pre-covid.