A Champagne en Liberté Alberto Massucco brinda ad un 2021 positivo

di redazione

Nella cornice di Villa Sassi l’importatore piemontese fa il punto sulla sua attività ed annuncia importanti novità in arrivo la prossima primavera.

Lo scorso lunedì è andata in scena la seconda edizione di “Champagne en liberté”, durante la quale Alberto Massucco, primo italiano ad essere proprietario di una vigna nella Champagne, ha presentato le novità di un 2021 positivo per la sua attività di importazione, coinvolgendo i presenti in un brindisi all’interno della splendida Villa Sassi di Torino. Forte di un incremento nelle vendite di circa il 50% e in aggiunta ad un listino che ricomprende già sei etichette firmate Jean Philippe Trousset, Rochet-Bocart e Gallois Bouché, Alberto Massucco Champagne ha, inoltre, realizzato nel corso dell’anno tre cuvée, dedicate a Il Cambio, icona della ristorazione torinese, a Ö magazin e al bar Morena, simboli delle notti di Portofino.

Da quando abbiamo comunicato l’esistenza della linea Alberto Massucco Champagne con la cuvée Mirede, che sarà pronta nel 2022 e il millesimato Alberto Massucco Grand Cru, Blanc de Blancs, pronto nel 2023, si è creata una grande attesa, ma da qui al giorno che potremo degustarle ci vorrà ancora un po’ di tempo, e non sia mai detto che lasci a bocca asciutta amici e clienti così – sorride Massucco – ecco la novità che in questa occasione andiamo ad annunciare: “Mon idée de Cramant“, una cuvée con tiratura limitata a solo 500 bottiglie, rigorosamente numerate, realizzate in collaborazione con Erick de Sousa. Il 2018 è stata un’annata di grande qualità e le vigne di Cramant, villaggio Grand Cru della Côte de Blanc, hanno prodotto uno champagne eccezionale che avremo il piacere di distribuire nella primavera 2022”.

Il format quest’anno è stato dedicato all’aria, elemento che più di ogni altro è mancato nel corso dell’ultimo anno “Champagne en liberté è pura alchimia e con le prossime edizioni – racconta Laura Gobbi, ideatrice dell’evento – andremo a costruire un dialogo tra l’acqua, il fuoco, la terra e lo champagne, che in esso si sublimano“.

Dal primo Champagne en liberté, nato dall’esigenza di libertà dopo il primo confinamento, abbiamo continuato a brindare e questo, non può che farmi piacere – conclude Massucco – È stato un anno intenso e ricco di novità, che nonostante il perdurare delle restrizioni, non avrei mai pensato fosse così incredibilmente vivace”.