Sicilia: vendemmia 2020 in calo ma di qualità

di Federica Borasio

L’imminente raccolto isolano si preannuncia positiva grazie a un andamento climatico all’insegna del clima mite e dell’accumulo di risorse idriche.

I numeri ufficiali della raccolta siciliana nel 2020 una produzione di 4,46 milioni di ettolitri, in linea con quella degli ultimi cinque anni ma in calo del 11,3% se confrontata con l’ultimo decennio, a causa della decisa riconversione degli ettari vitati in altre colture e di una gestione viticola sempre più rivolta a massimizzare la qualità. Da ciò, secondo il report elaborato dalla società di consulenza Uva Sapiens sulla base dei dati Assovini Sicilia, la viticoltura siciliana risulta avere una media produttiva tra le più basse di Italia, seconda soltanto alla Toscana e il Piemonte, che si attesta intorno i 65 quintali per ettaro.
Grillo e Catarratto, sono le varietà che nel 2020 hanno registrato performance produttive e qualitative migliori, con una produzione media di 110 quintali per ettaro, seguiti da Nero d’Avola e Nerello mascalese (70 qli/ha), Chardonnay e Merlot (50 qli/ha). “La vendemmia 2020 è stata qualitativamente molto importante, come si può riscontrare dall’eleganza, freschezza e struttura dei vini prodotti dai nostri associati in tutte le aree dell’isola” commenta il presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la Gatinais.
Riguardo invece alla prossima vendemmia, che dovrebbe iniziare la prima settimana di agosto nella Sicilia occidentale, sembra essere in linea con il sentimento di rinascita e ritornare ad eccellere. “Si prospetta veramente una grande annata per le uve bianche, e se il clima non fa brutti scherzi sarà una grandissima annata per i rossi – dichiara Uva Sapiens in una nota – Fino ad adesso è stata l’annata ideale, abbiamo avuto un inverno lungo, freddo e abbastanza piovoso, che ha permesso alle viti un ottimo riposo. Le miti temperature e le poche piogge primaverili hanno rinfrescato i suoli e permesso un buon accumulo idrico per le piante e non hanno causato problemi fitoiatrici”.

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