Rosato (o Ramato): approvata la nuova tipologia della Doc delle Venezie

di Daniele Becchi

Mentre diciassette cloni di Pinot Grigio finiscono sotto la lente del CREA di Conegliano, in Gazzetta Ufficiale è formalizzata la nuova versione rosata, o ramata, della Doc delle Venezie.

Il Consorzio delle Venezie mostra il suo interesse verso i vini rosati varando una ricerca di profilazione del pinot grigio, utile a supportare le scelte dei viticoltori lungo l’intero processo produttivo. Tramite una collaborazione con il CREA-VE di Conegliano il Consorzio ha, infatti, deciso di promuovere una ricerca volta a confrontare le proprietà ampelografiche di diciassette cloni di Pinot grigio provenienti da Italia, Francia, Germania e Serbia per ottenere le informazioni qualitative fondamentali per la progettazione del nuovo vigneto e la gestione dei processi di vinificazione.

Lo studio, condotto su due annate, permetterà inoltre di selezionare i migliori cloni per la produzione del rosato e di definire una “identità del colore” da applicare nominalmente anche in etichetta, scegliendo quindi il termine più coerente tra rosato e ramato. Benché, infatti, sia conosciuto a livello mondiale per la sua versione bianca, il Pinot grigio deve il suo nome proprio al tipico colore grigio dell’uva, da cui consegue che il risultato della vinificazione tradizionale, ossia lasciato macerare con le bucce, è un colore ramato o “buccia di cipolla”.

È di questi giorni, inoltre, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della prima modifica al disciplinare di produzione della Doc, che, senza mettere mano alla base ampelografica, permetterà di riportare in etichetta i termini “rosato”, “rosé” o “ramato”.

È ormai evidente che il trend del rosato sia in forte crescita – chiosa il presidente del Consorzio Albino ArmaniMi preme sottolineare che la nostra attenzione verso la tipologia esula da qualsiasi moda del mercato o del momento. È un lavoro del tutto indipendente iniziato già agli albori della nostra Doc, che vanta basi molto solide e importanti studi preliminari sull’aspetto enologico e viticolo. La ricerca sarà utile ai nostri produttori di Pinot grigio per poter fare un grande rosato e categorizzarlo in maniera precisa e scientifica, soprattutto ora che abbiamo ottenuto l’approvazione della modifica del disciplinare che ci permette finalmente di formalizzare una categoria che da sempre è nostra”.

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