L’Essenza di Puglia: vini facili, ma non banali

di Gian Omar Bison

Dalla pianta alla bottiglia un processo in evoluzione con l’ambizione di tenere insieme tradizione e modernità.

La storia dell’azienda agricola L’essenza di Puglia è legata alla storica Masseria Pietrasanta nel brindisino. Luogo di proprietà della famiglia da fine Ottocento, ma celebre e nominato sin dal 1600, gode di una posizione invidiabile trovandosi a cinque chilometri dall’Adriatico e a 160 metri sul livello del mare ai piedi della Riserva naturale di Torre Guaceto protetta dal WWF.

Famosa per gli ulivi ultrasecolari che raggiungono anche i 600 anni di età e per una produzione di olio e anche di vino artigianale e famigliare, con il marchio Essenza di Puglia ha voluto lanciare una linea di vini che privilegino la qualità alla quantità su un percorso di costante miglioramento. Rispetto per la tradizione e attenzione verso le nuove tecnologie produttive. “Cerchiamo di preservare le caratteristiche organolettiche della varietà del vitigno senza molte elaborazioni – sostengono i titolari – con l’intento di produrre vini semplici da bere, ma non banali. L’azienda è da sempre stata condotta con grande attenzione per l’equilibrio ambientale al fine di preservare la biodiversità e rispettare le piante selvatiche tipiche di questa regione come ad esempio il mirto, il pero selvatico, il timo e la macchia mediterranea”.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Le due bottiglie degustate evidenziano idee chiare sulla tipologia di vino da proporre al mercato e sulla scelta dei vitigni. Come evidenziato dai produttori stessi il percorso imboccato parte dalla tradizione e guarda alla qualità. Un processo recente, in evoluzione e con buoni spazi di crescita e miglioramento.

Primitivo 2019 – Salento Igt

Uvaggio: Primitivo
Vinificazione: in rosso e macerazione delle uve alla temperatura di 28-30°C per 8-10 giorni
Affinamento: 6 mesi in acciaio e 4 mesi in botti di rovere francese

Il vino si mostra rosso rubino con qualche tenue riflesso violaceo, limpido e consistente. Il profumo è intenso, complesso e abbastanza fine. I profumi evocano sentori di viola, di amarena, melograno, susina nera e confettura di frutti di bosco; qualche nota erbacea che varia tra il mirto e la lavanda e chiusura speziata di vaniglia e noce moscata. Al palato è secco, caldo e morbido. Abbastanza fresco, sapido e tannico. È un vino complessivamente equilibrato e abbastanza intenso, persistente e fine. È armonico con una struttura robusta e uno stato evolutivo pronto, non ancora maturo. Si abbina a formaggi piuttosto stagionati, selvaggina allo spiedo, spezzatino di cinghiale, cassoeula lombarda.

Tondobianco 2019 – Salento Igt

Uvaggio: Malvasia, Garganega
Vinificazione: in bianco delle uve selezionate in vigneto con attenta gestione della temperatura di fermentazione e affinamento
Affinamento: In acciaio inox e in bottiglia

Il bicchiere si presenta giallo paglierino, limpido e abbastanza consistente. Al naso è più complesso che intenso e complessivamente abbastanza fine. Si sentono fiori di campo e un fruttato di melone, pesca gialla matura e frutta esotica; leggermente agrumato. Sentori minerali. In bocca è secco, abbastanza caldo e morbido, più sapido che acido. Complessivamente maturo, equilibrato, armonico e fine, ha un corpo medio e una buona persistenza al palato. Da accompagnare a seppie e calamari alla griglia, scampi alla buzera, carni bianche alla piastra.

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