Tutti sognano la Corea del Sud

di Daniele Becchi

L’annuale rapporto di Wine Intelligence colloca il piccolo paese asiatico al secondo posto tra quelli più appetibili per il commercio di vino internazionale.

Ha trovato un discreto eco sulla stampa straniera il recente rapporto di Wine Intelligence, per il quale la Corea del Sud non solo è diventata il secondo ” most attractive global wine market ” dopo gli Stati Uniti, ma sta dimostrando una grande vitalità, confermata dalle parole di Lulie Halstead, CEO di Wine Intelligence, riportate da thedrinkbusiness.comLa crescita del vino negli Stati Uniti sta rallentando, mentre il volume del vino in Corea del Sud è cresciuto mediamente di oltre l’11% nel periodo 2016-2020“.

La classifica, contenuta nel ‘The global compass report 2021’ è frutto di uno studio annuale che misura i principali fattori economici e mercantili per classificare l’attrattività di cinquanta paesi target. Accanto alla buona risposta di Regno Unito e Germania, che con l’Irlanda completano il quintetto di testa, il rapporto inserisce la Colombia nel gruppo dei mercati in crescita, alla pari di Brasile, Polonia, Romania, Corea del Sud e Singapore. Dallo stesso invece sono uscite Messico e Russia, che hanno fatto il loro ingresso tra i mercati emergenti, spazio condiviso con la Cina, a sua volta scesa di 13 posizioni e insediatasi al numero 17.

Drinksint.com si concentra, invece, sui dati globali del report, che rivelano una diminuzione dell’attrattività media complessiva rispetto al 2020. Agli effetti del Covid pone attenzione wineindustryadvisor.com, segnalando come tra i paesi che hanno registrato le variazioni più significative ci sono Norvegia, Svezia e Finlandia, paesi nei quali le restrizioni hanno costretto i consumatori ad acquistare vino nel mercato interno anziché durante i loro viaggi. Al contrario, le regioni dipendenti dal turismo, come Spagna, Italia e Francia, hanno conosciuto un calo nei volumi venduti, vista l’assenza dei consueti vacanzieri.

Importante anche lo sviluppo dell’e-commerce, che, secondo lo studio, pone il vino davanti a un’opportunità di crescita senza precedenti. I dati mostrano, infatti, la propensione dei consumatori a continuare con gli acquisti online anche quando le restrizioni di Covid saranno completamente revocate “Quello che abbiamo visto è che i consumatori hanno cambiato le loro abitudini di consumo, invece di cancellarle” ha concluso Halstead.