Fine Wines? Meglio in casa

di Daniele Becchi

Cresce la percentuale di wine lover britannici che consumerà vini di qualità tra le mura domestiche anche quando la pandemia sarà conclusa.

Nei mesi trascorsi tra le mura di casa, la filiera vitivinicola si è interrogata sugli quali dei mutamenti indotti dal Covid sarebbero diventati permanenti. In tal senso risulta interessante una ricerca tra i consumatori britannici pubblicata dal Bordeaux Index e riportata da Thedrinkbusiness.com, che nel rilevare una crescita nel consumo domestico di fine wines durante il lockdown, ne ipotizza il permanere anche nella fase post-pandemica.

Secondo l’indagine, condotta lo scorso mese di agosto su un campione di 500 consumatori di vino, il 73% del campione ha dichiarato un aumento della spesa in fine wines rispetto al marzo 2020, spinto dalla voglia di concedersi un po’ di lusso. Al contempo quasi nove intervistati su dieci (86%) affermano che il consumo di fine wines diventerà un abitudine permanente della propria vita. “Credo – ha commentato il direttore di Bordeaux Index, Matthew O’Connell, a proposito del fenomeno – che ci sia una combinazione di due fattori chiave correlati: uno è la rivalutazione delle priorità a seguito del blocco. In secondo luogo, il reddito disponibile in molti segmenti di consumo rilevanti è cresciuto materialmente durante la pandemia”.