In attesa di una vendemmia dall’alta qualità, la denominazione senese segna un confortante +12% nei volumi imbottigliati, che superano i 36mila ettolitri.
La Vernaccia di San Gimignano chiude positivamente il 2021, incrementando la produzione commercializzata del 12% rispetto al 2019. Sono, infatti, 36.589 gli hl di Vernaccia imbottigliati nei primi undici mesi del 2021, valore superiore a quello registrato sia nel 2020 (31.028 hl) sia nel 2019, quando gli ettolitri imbottigliati furono 32.497.
“Siamo contenti e moderatamente ottimisti – dichiara la presidente del Consorzio Irina Strozzi – il 100% di ottimismo lo avremo quando il capitolo Covid potrà dirsi definitivamente chiuso. Stiamo vivendo un momento espansivo, il nostro vino è richiesto dal mercato, stiamo entrando nelle carte dei vini dei migliori ristoranti italiani e anche dall’estero c’è richiesta” conclude il presidente ricordando come lo stesso prezzo del vino Vernaccia di San Gimignano sfuso sia cresciuto rispetto al periodo prepandemico “Il prezzo della vendemmia 2019 oscillava tra i 130 e i 150 euro ad ettolitro, quello del 2020 tra i 135 e i 155 euro ad ettolitro, stessa quotazione con cui al momento è trattato il vino della vendemmia 2021”.
Buoni anche i riscontri quantitativi dell’ultima vendemmia, che nonostante la gelate primaverili e la siccità estiva, ha contenuto le perdite a un positivo -10%, a fronte di una qualità dei prodotti in affinamento che la stessa presidente giudica “decisamente alta”.