Mercati internazionali e versione rosè le keywords della crescita del metodo charmat più famoso al mondo.
Se in un anno particolarmente difficile come è stato il 2020 si è registrata una crescita che portava il Prosecco Doc a varcare la soglia del mezzo miliardo di bottiglie, anche grazie al successo del Prosecco Rosé, i dati relativi all’anno appena concluso testimoniano un ulteriore balzo in avanti del 25,4%, che porta la denominazione guidata da Stefano Zanette a quota 627,5 milioni di pezzi, di cui ben 71,5 nella versione rosé. Cresce anche il valore medio della bottiglia, con un incremento superiore al 4% in ambito export.
“Dopo dieci anni entusiasmanti – spiega il presidente Zanette – il nostro obiettivo è quello di consolidare il successo della Denominazione, il che significa progettare il futuro dell’intera filiera con uno sguardo attento ai consumatori, al territorio e alle sue comunità, coinvolgendo attivamente, nella sua realizzazione, l’intero sistema produttivo e non solo”. Le prospettive verso le quali il presidente da sempre si muove sono quelle della sostenibilità, intesa nel suo senso più ampio, e della crescita dei valori, non solo in senso economico.
Senza dimenticare la promozione, che secondo il direttore generale Luca Giavi richiede “un lavoro di tessitura, oserei dire di traduzione in un linguaggio adatto al grande pubblico, di un corredo valoriale che appartiene al territorio e nel quale la comunità veneta così come quella del Friuli Venezia Giulia vorremmo si riconoscessero sempre più profondamente. Valori umani universali come leggerezza, immediatezza, cordialità, convivialità, accoglienza, qualità che facilmente i consumatori di tutto il mondo riconoscono alle nostre produzioni”.
A fronte di una crescita sui mercati internazionali del 30% nei primi nove mesi dell’anno, Zanette ritiene che “Il lavoro da fare è ancora tanto. A breve presenteremo quella che potremmo definire l’Agenda 2030 della Doc Prosecco. Questo è il grande, imprescindibile lavoro che ci attende per coinvolgere attivamente l’intero sistema produttivo verso una crescita realmente condivisa con uno sguardo attento ai consumatori, al territorio e alle sue comunità”.