Unità di intenti tra attori pubblici e privati per valorizzare il legame tra la Serenissima e il vitigno oggi diffuso in tutta l’area mediterranea.
Incontro tecnico a Vicenza fra l’associazione AIKAL di Venezia e Veneto Agricoltura per redigere un programma di lavoro incentrato sul rapporto storico tra la Repubblica di Venezia e la “malvagia o marvasiae”, vitigno che, con il nome di malvasia, è oggi coltivato in 30 aree sparse nel mondo, di cui 17 in Italia.
Venezia e la Repubblica sono stati, infatti, il baricentro della conoscenza e della diffusione del vino Malvasia nel mondo. Un vino di pregio a un costo molto superiore ad altri, talmente noto da dare nome a calli e alle esclusive botteghe “malvagie” veneziane. “Senza la Serenissima oggi il vitigno e il vino Malvasia non esisterebbero. Venezia – concordano i presenti – può assumere il titolo di simbolo-emblema per raccontare il mondo produttivo dei vini “malvasiae”.
Dopo aver delineato le fasi di un progetto che, nel coinvolgere numerosi distretti vitivinicoli del bacino mediterraneo, sia capace di riconoscere e tutelare “l’icona ampelografica ed enologica che il vino, prima, il vitigno poi ha avuto per millenni di storia vitivinicola dell’intero Mediterraneo”.