Degustazione e racconto di due approcci vicini, eppure differenti alla vitivinicoltura in Valle d’Aosta. Un percorso tra i vini di Giorgio e Henri Anselmet.
Quello valdostano è un piccolo, grande territorio di cui ci si innamora facilmente. Dislocata ai margini nord – occidentali della penisola, al confine con la Francia, la Svizzera e il Piemonte, la Valle d’Aosta è scandita da montagne, punteggiata da castelli medievali e fortezze turrite, spezzettata da una miriade di parcelle e appezzamenti, con vigneti letteralmente strappati alla roccia, abbarbicati a forti pendenze e ad altitudini talvolta impensabili, lavorati con grande fatica e impegno dai vignaioli. Ciglioni e muretti a secco, ma anche tronchi compressi con delle pietre a sostegno dei terrazzamenti, come nel vigneto a Saint Pierre di Giorgio Anselmet, scelta che gli ha consentito una notevole riduzione degli elevati costi dei muri di pietra.
Lungo il corso della Dora Baltea, tra Avise e Chambave, sul versante orografico Adret, il dritto (la zona più soleggiata sulla sinistra del torrente), i 10 ettari di proprietà̀ di Ansemet sono suddivisi in 64 parcelle. Gli impianti sono stretti, come una volta, 50 cm*1,20, con 14.000 ceppi ad ettaro ma è ridotta la produzione per pianta.
CONFRONTO CON CLIMATE CHANGE E OIDIO
“Il cambiamento climatico degli ultimi anni – racconta Giorgio Anselmet – ha portato ad avere vini con più zuccheri, l’inverso di quando iniziai nel ‘78: c’era molta più acidità. In realtà è cambiato anche il modo di trattare la vigna. Bisognerebbe magari riselezionare i vitigni, quelli più tardivi: il blanc de morgeaux andrà a scomparire ad esempio, perché ha la buccia finissima e viene raccolto oggi sempre prima, sempre più verde ma sempre più marcio. Sicuramente invece il fumin è molto tenace”.
I suoli sono di origine morenica e presentano una tessitura sabbioso – ghiaiosa, con uno spesso strato di limo grigio – azzurro di basso contenimento idrico. Sui versanti montani si fanno scoscesi e rocciosi, costringendo a una viticoltura fatta di lavorazioni a mano e assidua manutenzione.
Le temperature sono scandite da forti escursioni termiche tra giorno e notte, una peculiarità della viticultura montana che si riflette nel carattere intenso e spiccato dei vini valdostani. “Il nostro principale problema è l’oidio in Valle – afferma Anselmet – malattia funginea che prima e dopo la fioritura trattiamo con lo zolfo. Ma comunque, con il sistema Auroras, che consente il controllo delle temperature, umidità del suolo e sottosuolo, gli interventi in vigna si sono notevolmente ridotti”.
CANTINA DAL VOLTO UMANO
Anselmet non è solo una cantina, ma è un uomo che nel vino mette una filosofia di vita. Giorgio ama il suo lavoro e la sua famiglia lo ama con lui. Ed è facile capire la passione e l’ardore pone in quel che fa, spiegando il suo successo, dovuto all’intraprendenza personale e anche all’aiuto dell’enologo Beppe Caviola.
Volontà, carisma, tecnica, conoscenza e ambizione collaborano quindi per esprimere al meglio le peculiarità del vino, dando vita a bottiglie che rappresentano il carattere e le potenzialità del territorio con uno stile borgognone che caratterizza questi vini nel cuore delle Alpi.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Quello che segue è un viaggio amplio e variegato tra i vini di Giorgio Anselmet e del figlio Henri, che dal 2013 vinifica sotto il nome de La Plantze (in Patois, significa “terrazzamento”), dalle varietà autoctone, espressione del territorio, all’interpretazione di preziosi vitigni internazionali, ma comunque all’interno della Valle d’Aosta.
Trii Rundin 2020 La Plantze
Uvaggio: 100% pinot gris
Vinificazione: macerazione sulle bucce di 12 ore, fermentazione in acciaio
Affinamento: 9 mesi barrique di diverse stagionature e tostature (50%), 9 mesi acciaio (50%)
Giallo paglierino intenso con riflessi dorati. L’olfatto è di grinta fumè, decisamente complesso, con note di albicocca, pesca gialla, spezia dolce. Fervore tannico e spiccata sapidità al palato, con un potente sviluppo: ricco, energico, avvolgente e lungo.
Pinot Gris 2020 Maison Anselmet
Uvaggio: 100% pinot gris
Vinificazione: in bianco
Affinamento: in acciaio con batônnage
Paglierino tenue con freschi profumi di marca floreale, palato di nerbo con alcol sostenuto ma composto. La progressione finale è modulata e piacevole con una delicata persistenza di erbe aromatiche.
Pinot Gris 2013 Maison Anselmet
Uvaggio: 100% pinot gris
Vinificazione: in bianco e affinamento in acciaio con batônnage
Oro luminosissimo, ricco di riflessi. Squaderna una espressione floreale estroversa, dove i fiori di camomilla e di iris, incorniciano sensazioni di cherosene e cherry. Ma anche piccole spezie dolci e frutta esotica matura che completa e impreziosisce. Setoso e aggraziato retto da un’adeguata freschezza che rende la beva una vera emozione.
Nix Nivis 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: 100% Riesling
Vinificazione e affinamento in acciaio
Paglierino intenso e luminoso, l’espressione olfattiva è sfaccettata, di stampo varietale che indugia sull’agrumato del limone e pompelmo, con un alito di fiori di sambuco e gesso. L’assaggio è dotato di nerbo fresco, agile e grintoso.
Petite Arvine 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: Petite arvine 100%
Vinificazione: in bianco in botte di rovere
Affinamento: 8 mesi botte francese da 600 l (demi muid) con batonnage ruotando la botte stessa.
Paglierino con riverberi dorati, profumi dolci, di pasticceria, contraddistinguono il primo naso. Caramella d’orzo, frollino sablés, poi guizzi resinosi e spezie. Sorso profondo, pieno, cremoso e avvolgente. Freschezza e sapidità rendono la beva bilanciata, perfetta nel suo lungo divenire. Si congeda senza fretta, tra sensazioni agrumate e saline.
Chardonnay 2018 Maison Anselmet
Uvaggio: Chardonnay 100%
Vinificazione: in barrique di rovere
Affinamento: 18 mesi in barrique francese (pièces) con bâtonnage. Svolge 100% malolattica.
Manto paglierino con riflessi dorati, il naso è inizialmente un po’ chiuso per poi aprirsi su note di mela golden, ananas e mango. Qualche sbuffo di fiore giallo e pepe bianco.
Sorso fresco con adeguata spinta sapida.
Mains et Coeur 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: Chardonnay 100%
Vinificazione: in bianco direttamente in barrique
Affinamento: 18 mesi in pièces
Notevole! “Non sono mai contento dei miei vini, ma questo mi rende felice”, commenta Anselmet. Ispirato a vini molto in riduzione, questo vino è estremamente coinvolgente. Aromi intensi, floreali, agrumati e leggermente boisé. All’assaggio, si allarga, risultando pieno, opulento e molto ricco, quasi cremoso. La vena minerale acida rende il finale perfettamente bilanciato ed armonico nel suo lento divenire. Finale interminabile. Un Borgogna in Valle d’Aosta.
Stephanie 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: Gewürztraminer 100%
Vinificazione: in acciaio
Affinamento: in acciaio con batônnage
Paglierino, al naso, intenso e netto, mette in mostra profumi di litchi e melissa, petali di rosa e cioccolato bianco. In bocca è avvolgente e caldo, ma slanciato. La tessitura cremosa include finemente sapidità e freschezza e avvia verso il lungo finale.
Commenta Anselmet: “è un vino che non esiste, ne produco circa 700-800 bottiglie che volevo togliere dalla produzione ma mia figlia, a cui ho dedicato la bottiglia, assolutamente non vuole”.
La Copine 2020 La Plantze
Uvaggio: Sauvignon 100%
Vinificazione e affinamento: in acciaio inox per 5 mesi
Paglierino intenso e luminoso, il bouquet è intenso e sfaccettato, spaziando tra sensazioni erbacee a quelle di agrumi, da fiori di sambuco a fieno e te. Al palato sorprende, l’avvolgenza è vivacizzata da una lusinghiera freschezza. Quasi salato e poderoso, lascia rintocchi agrumati.
Ferox 2020 La Plantze
Uvaggio: sauvignon 100%
Vinificazione: macerazione sulle bucce di 10 giorni e maturazione in barriques non nuove per una durata minima di 9 mesi.
Paglierino con delicati riflessi dorati, intenso e luminoso. I profumi si susseguono in slanci di erbe aromatiche, affiancati da sbuffi balsamici e resina di pino. Suadente la parte fruttata con agrumi e pesca gialla. Il sorso è concentrato, snello seppur nella sua complessità, sapido e dal calore appagante.
Rune Brune 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: mayolet 100%
Vinificazione e affinamento in acciaio
Porpora venato da un rubino austero, al naso è un’inesorabile progressione: un afflato di china, note di brace, poi foglie secche, terriccio, ma anche tabacco, quello umido delle sigaraie e bastoncino di liquirizia. Il palato è ematico con un tannino sottile. Lineare e preciso, di piacevole beva.
Torrette Superiore 2020 Maison Anselmet
Uvaggio: petit rouge 70%, fumin 25%, cornalin 5%
Vinificazione: in acciaio
Affinamento: in barrique esauste per 12 mesi
Acceso rosso rubino, lo spettro olfattivo è di felce, piccoli frutti rossi, ribes e lamponi. Seguono toni più tenui di pepe e aghi di pino.
Il sorso è delicato, con tannini levigati e riassume le sensazioni olfattive, fresco e fruttato. Rivela una beva appagante.
Torrette Superiore 2007 Maison Anselmet
Uvaggio: petit rouge 70%, fumin 25%, cornalin 5%
Vinificazione in acciaio
Affinamento in barrique esauste per 12 mesi
Fitto rosso rubino, scuro ed impenetrabile, si apre molto lentamente. Muschio, rabarbaro, sottobosco e un leggero accenno di cuoio. L’ingresso al palato è discreto ma preciso e sostenuto, con ritorni di sottobosco.
Broblan 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: cornalin 100%
Vinificazione e affinamento in acciaio
Broblan come il tralcio bianco che caratterizza la vegetazione del cornalin, veste un rosso rubino lucente. Al naso richiama la terra, la resina, la corteccia, il sughero e piccoli frutti a bacca nera. In bocca, il tannino è dinamico, integrato con la delicata morbidezza. La freschezza gustativa accompagna la permanenza dei piccoli frutti, in un bel finale sapido.
Broblan 2012 Maison Anselmet
Uvaggio: cornalin 100%
Vinificazione e affinamento in acciaio
Rosso fitto rubino scuro. La predominante componente balsamica avvolge cenni di piccoli frutti di bosco, rosa appassita, malva rosa. Ad arricchire la gamma, spezia dolce e polvere di caffè. Il quadro odoroso si arricchisce con anice stellato e liquirizia. Equilibrato e coerente tra olfatto e gusto, conforta il palato con tannini finissimi.
Semel Pateer 2019 Maison Anselmet:
Uvaggio: pinot nero 100%
Vinificazione: in rosso con 40% d’uva intera, macerazione prefermentativa a freddo a 10° C per una settimana con piégeage per tutta la vinificazione
Affinamento: 18 mesi in barrique (pièces)
Rosso rubino, brioso con luminose trasparenze, il naso è varietale e si presenta subito ricco, con spezie protagoniste, in primis pepe ed echi di pietra focaia, a seguire sentori fruttati, con amarena, ciliegia e ribes. Il tannino finemente tessuto nella struttura, sottile ed elegante, accompagna verso una conclusione all’insegna dell’avvolgenza.
Nagòtt – La Plantze
Uvaggio: petit rouge 50%, cornalin 10%, fumin 25%, mayolet 10%, 5% premetta
Vinificazione: le uve leggermente surmature, fermentano in acciaio per 25 giorni
Affinamento: 18 mesi in barrique
Veste rosso rubino intenso, incipit di frutti rossi e ribes, marasca e viola, seguito da avvolgenti sentori balsamici e erbe aromatiche, su di una scia ferruginosa. I tannini e la freschezza gustativa rendono il sorso gradevole, equilibrato e caldo con un lungo epilogo speziato.
Le Prisonnier 2019 Maison Anselmet
Uvaggio: petit rouge 40%, cornalin 35%, fumin 20% e mayolet 5%
Vinificazione: le uve lasciate surmaturare in pianta, sono vinificate in acciaio
Affinamnto: 18-19 mesi in barrique francesi per la maggior parte esauste e con tostature variabili
Rosso rubino compatto con lievi riflessi di evoluzione, l’approccio olfattivo è raffinato e ricco di personalità, tra sensazioni di amarena e ciliegia in confettura, rosa e viola essicate, speziatura di pepe nero e ginepro che si intreccia al tabacco. Il sorso è vellutato e morbido, ma noon mancano una fresca energia ed un tannino non ancora domo a sostenere il soros, dalla struttura possente.
Balos 2013 Maison Anselmet
Uvaggio: petit rouge 40%, cornalin 35%, fumin 20% e mayolet 5%
Vinificazione: le uve sono vinificate dopo esser appassite sui graticci. Fermentazione in barrique
Affinamento: 18 mesi in barrique di rovere francese e 6 mesi di bottiglia
Inchiostro rosso rubino con splendenti bagliori violacei. Regala un prezioso patrimonio olfattivo dal timbro erbaceo officinale, intarsiato da frutti neri, liquore di cassis, grafite, china. Il gusto è declinato sulle morbidezze, dove la percettibile connotazione dolce e il tenore alcolico restituiscono un insieme avvolgente e vellutato, rinfrescato da un tratto mentolato.
[Balos, che nel dialetto locale significa ragazzo monello è una dedica al nipote, così come Bardas, bottiglia dedicata al nonno, sono produzioni uniche che Giorgio Anselmet non ripeterà più.
Bardas, ovvero ragazzo iperattivo, come il nonno chiamava Giorgio, non è in assaggio perché prodotto in edizione limitata. “Mio nonno – ricorda il vignaiolo valdostano – che mi ha appassionato alla agricoltura, poi viticultura, era un ex combattente. Ai Santi, si ritrovava con tutti gli altri superstiti ad una “piola” e ciascuno metteva 5mila lire per comprare un grande vino. Lui me li faceva sempre assaggiare. Poi dopo tanti anni Vinitaly assaggio un Amarone. E mi ricordo del vino del nonno! Così ho deciso di produrre, e di fare per una sola volta un vino che mi producesse le stesse ispirazioni di un tempo. La partenza era un Amarone, l’arrivo è stato Bardas”.]