L’Italia capofila europeo del vino green, con una norma che fa suo l’impianto certificatorio previsto dal Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata.
Il Mipaaf ha sottoscritto il decreto relativo al disciplinare di certificazione della sostenibilità, attesa sintesi di buone pratiche ed esperienze condotte attraverso i vari schemi di certificazione operanti a livello nazionale. Con tale norma, che rende il vino italiano il primo comparto dell’agroalimentare europeo a dotarsi di una norma pubblica in materia, la filiera punta a una vitivinicoltura più sostenibile e in linea con le più recenti strategie europee declinate dalla nuova Politica agricola comune.
In attesa della stesura di una versione consolidata, già menzionata nel decreto di approvazione, il ministero ha stabilito che per l’anno in corso lo standard pubblico di sostenibilità potrà essere conseguito attraverso il rispetto del disciplinare SQNPI integrato da alcuni impegni aggiuntivi, da definire anche a seguito del completamento del processo programmatorio della Politica agricola comune 2023-2027.
“La filiera vitivinicola italiana, attraverso lo standard unico di sostenibilità, si dota così di un nuovo strumento di intervento, finalizzato a garantire una vitivinicoltura più sostenibile e in linea con i più recenti indirizzi contenuti delle diverse strategie europee e declinate dalla nuova Politica agricola comune” dichiara il ministero in una nota. Apprezzamenti anche dal segretario generale Uiv, Paolo Castelletti, che ritiene questa “una buona notizia in un quadro congiunturale pieno di insidie per una norma che, oltre a essere una importante leva di mercato, risulta essere coerente con gli obiettivi della Politica agricola comune. Entro 2-3 anni – continua -la stragrande maggioranza delle imprese del vino aderirà a un protocollo con stringenti norme di carattere ambientale, sociale ed economico che si rivelerà determinante per la crescita del brand del prodotto enologico tricolore nel mondo”.