L’imprenditore alla guida di Umani Ronchi succede ad Antonio Centocanti al vertice del superconsorzio delle Marche.
Non è una sorpresa, anzi è piuttosto il coronamento di un percorso istituzionale oltre che imprenditoriale. Michele Bernetti, oggi alla guida della cantina Umani Ronchi, è il nuovo presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini (IMT), il maxi-consorzio che conta 556 aziende e 16 denominazioni tutelate. Grazie
Bernetti, che raccoglie il testimone da Antonio Centocanti, è stato eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione del consorzio che rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni regionali. Ad affiancarlo, il confermato vicepresidente Doriano Marchetti (Moncaro) e il nuovo vicepresidente Antonio Centocanti (Cantine Belisario). Le nomine, della durata di tre anni, sono state annunciate nel corso della 54. edizione di Vinitaly.
“Nel mio mandato triennale il focus sarà legato agli obiettivi istituzionali propri del Consorzio – commenta il neopresidente – a partire dalla tutela delle nostre Dop anche attraverso le fascette di Stato, che già hanno portato a degli interessanti risultati per il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica. Questa novità ha suscitato l’interesse delle altre denominazioni che si stanno confrontando sulla possibilità di adottare le fascette non solo per garantire maggiori garanzie al consumatore ma anche rendere più remunerativo il lavoro di chi coltiva l’uva. Altro obiettivo istituzionale è quello della promozione: le Marche sono una regione in grado di esprimere una qualità spesso ancora poco valorizzata. Inoltre, cercheremo di portare a termine molti programmi promozionali internazionali che abbiamo dovuto interrompere nel corso del biennio pandemico”.
L’aspetto però più importante e trasversale a tutte le 16 Doc dell’area “è legato all’incremento del valore del prodotto e della redistribuzione dello stesso lungo la filiera produttiva – aggiunge Bernetti – Una sfida che abbiamo l’obbligo di perseguire e vincere”. Contestualmente c’è una revisione in atto di alcuni disciplinari nati ormai anni fa – a partire da quello del Verdicchio dei Castelli di Jesi ma che riguarda anche Conero e Verdicchio di Matelica – con l’intenzione di adeguarli alle tendenze di mercato attuali.
“Diamo il benvenuto al nuovo presidente, certi di poter avviare una collaborazione costruttiva atta alla valorizzazione e alla promozione delle denominazioni”, è il commento di Alberto Mazzoni direttore di Imt, che rivolge un ringraziamento a Centocanti per l’attività svolta e i risultati conseguiti.
LO SPRINT DEL 2021
Il cambio al vertice segue un inizio di anno sprint per i bianchi simbolo dei vini marchigiani. Secondo l’analisi di Imt sui contrassegni di Stato rilasciati da Valoritalia, Il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica chiudono il primo trimestre 2022 con un incremento delle consegne delle fascette di Stato per le bottiglie pronte alla vendita rispettivamente del 10,3% e del 24,1% sul pari periodo dello scorso anno. Una crescita significativa che riporta le due denominazioni ai livelli pre-Covid del 2019.