Il Consorzio di tutela del Prosecco Docg ha presentato al 54. Vinitaly il Rapporto economico sul 2021. Mercato Italia ancora avanti, cresce attenzione alla sostenibilità. Innovazione con e-commerce e progetti enoturistici.
Si parla di “svolta” in terra di Prosecco Superiore Docg. E in effetti la denominazione Conegliano Valdobbiadene sembra aver centrato il suo obiettivo: nel 2021 la crescita in valore (+18%) supera la crescita in volume (+13,7%) e segna “la svolta per un nuovo ruolo del prodotto sul mercato”.
Il Consorzio di tutela ha presentato al 54. Vinitaly il Rapporto economico sul 2021 curato da Eugenio Pomarici del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia, che ha messo in luce il traguardo raggiunto sia sul fronte dei volumi, con 104,7 milioni di bottiglie, sia su quello del valore con 621,4 milioni di euro ovvero una crescita del 18% sull’anno precedente.
“I dati parlano di un traguardo raggiunto, quello del deciso aumento di valore del nostro prodotto” è la lettura soddisfatta di Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio. “L’aumento del 18%, in valore, che supera l’aumento in volume (14%) è il riconoscimento dell’impegno di un’intera comunità che da generazioni lavora sulle nostre Rive e nelle nostre cantine. Inoltre, il risultato positivo del 2021 è il frutto del grande sforzo che la Denominazione ha affrontato nel 2020 per mantenere e rinnovare le relazioni con il mercato che hanno comportato la ricerca di nuovi canali di vendita e di innovazioni nelle attività di comunicazione e promozione”.
MERCATO ITALIA ANCORA AVANTI
“Focalizzando l’attenzione sulla tipologia Spumante Docg – riferisce il professor Pomarici – che in termini di volume rappresenta la quasi totalità dell’offerta della denominazione, le vendite nel 2021 si sono distribuite per il 59% in Italia e per il 41% all’estero. In termini assoluti, cresce in valore e in volume sia il mercato interno (+16,5 in volume e + 24,7 in valore) sia quello estero (+11,4% in volume e +8,9% in valore)”.
In Italia, per quanto riguarda la suddivisione delle vendite per canale vediamo ancora prevalere in termini di volumi e valori le centrali d’acquisto che hanno una quota del 46,3% in volume e del 40,8% in valore; seguite dal comparto horeca che si assesta sul 25,8% in volume e 30,3% in valore; e i grossisti sul 18,7% in volume e 17,2% in valore. L’e-commerce, che rappresenta una quota del 2,4% in volume, rispetto al 2020, cresce del 39,8% in volume e del 52,5% in valore a testimonianza del consolidamento ormai di questo canale.
All’estero il primo mercato è UK che cresce del 18,2% in volume, in assoluto 9,6 mln di bottiglie e 50,2 milioni di euro in valore (+7,5%); a seguire la Germania con 7,6 milioni di bottiglie (+10,5%) e 47,2 milioni di euro (+10,4%); terzo posto per la Svizzera che si assesta sui 6,2 milioni di bottiglie (+9,2%) e 31,3 milioni di euro in valore (8,8%). Fuori dal podio ma in netta ripresa il mercato statunitense che recupera rispetto al 2020 fortemente condizionato dalla pandemia un +43,5% in volume e +40,6% in valore.
SOSTENIBILITÀ, NON SOLO AMBIENTALE
La produzione delle case spumantistiche segue standard attenti a una gestione sostenibile in vigneto, secondo i protocolli nazionali o regionali, arrivando fino ai metodi biologico e biodinamico.
“Oggi possiamo vantare 2884 ettari certificati SQNPI pari al 33,1% della superficie vitata – il direttore del Consorzio Diego Tomasi – e il nostro obiettivo è arrivare a fine anno al 45% e alla totalità delle aziende nel 2029. Nel frattempo, abbiamo attivato il progetto del Bio distretto e molti altri progetti in vigneto volti a migliorare la biodiversità tra i filari e più in generale la salute delle nostre colline, come il progetto Plastic Free, zero azoto chimico e la Via delle Api”.
In generale, nella Denominazione nel 2021 è cresciuto del 16,6% il ricorso da parte delle aziende alle energie rinnovabili, segno questo di una sempre più acuta sensibilità rispetto alle tematiche ambientali.
La maggior sensibilità in termini di sostenibilità ha ampliato gli orizzonti delle aziende che ormai spingono la loro volontà di innovazione anche oltre i confini della tradizionale sostenibilità sociale d’impresa. Il 73,5% si è mosso e si sta muovendo per un costante miglioramento della qualità dei luoghi di lavoro; il 54,4% delle aziende propone incontri tecnici per migliorare la qualità delle materie prime, il 51% sostiene iniziative culturali e sportive; mentre il 47,6% promuove iniziative solidaristiche nel territorio.
INNOVAZIONE: E-COMMERCE ED ENOTURISMO
Dopo la crisi innestata dalla pandemia, oggi il 35,4% delle aziende ha consolidato la vendita attraverso le piattaforme e-commerce, e il 34,7% procede alla vendita attraverso contatto diretto per e-mail o sito aziendale e consegna a domicilio. Il 27,8% delle realtà della Denominazione ha consolidato un approccio nuovo alla ricerca di nuovi canali di vendita e il 23,6% ha sviluppato una propria piattaforma e-commerce per gestire in autonomia le vendite online.
In generale, si nota una certa propensione al cambiamento e all’innovazione delle proprie aziende, in particolare rispetto alla realizzazione d’investimenti a breve termine nel sistema informativo aziendale, che coinvolge il 34,9% delle aziende della Denominazione. Tra queste si registra che il 39,2% prevede interventi per digitalizzare le operazioni in cantina; il 35,3% ha in cantiere il potenziamento delle dotazioni software e hardware dell’azienda; il 33,3% rinnoverà il sistema di gestione amministrativa.
Oltre alle vendite del prodotto, che il 72,6% delle aziende promette di promuovere in modi sempre nuovi verso i consumatori, il 35,4% delle cantine declina il business enologico anche in senso turistico e il 57,5% intende promuovere ulteriormente le azioni di sviluppo dell’offerta enoturistica per la primavera/estate 2022. Nel 2021 si registra un aumento del 44,5% delle visite in cantina che hanno portato un valore alla denominazione di 25 milioni di euro. La spesa dei visitatori aumenta del 31,6% sull’anno precedente.