Dall’Anteprima del Consorzio vino Chianti Classico, una panoramica sugli assaggi delle tipologie da più lungo affinamento, con focus sulle annate 2019 e 2018.
Mentre i Chianti Classico ‘annata’ hanno dato la possibilità di esplorare il risultato del più recente millesimo 2020, Riserva e Gran Selezione sono partiti dal 2019 a ritroso, presentando nel calice le espressioni affinate per un periodo più lungo. Nello specifico si parla di un invecchiamento minimo di 24 mesi in legno e 3 in vetro per i Riserva e di 30 mesi in legno e 3 in vetro per i Gran Selezione, che prevedono solo uve da vigna singola oppure della migliore scelta ed esclusivamente di proprietà aziendale.
Due tipologie che sul fronte della produzione sono cresciute, aumentando la loro quota sull’imbottigliato 2021 della denominazione, con un 43% in volume e un 55% in valore (lo avevamo anticipato qui).
DA RISERVA A GRAN SELEZIONE, UN ESTRATTO DI ASSAGGI DALLE ANNATE 2019 E 2018
Elevata qualità media e capacità dei produttori di tendere verso una direzione comune, fatta di maggiore bevibilità e di una più ampia centralità del sangiovese, spinta anche dal Consorzio di tutela a livello di disciplinare. Sono costanti indiscusse che emergono dalle degustazioni, insieme alla performance dell’annata 2019, che anche tra Riserve e Gran Selezioni rivela espressività e potenziale evolutivo. Tanti anche i sorsi da ricordare dell’annata 2018.
In generale, dagli assaggi l’impressione è che la tipologia Gran Selezione stia catalizzando lo sforzo delle aziende nel creare vini ‘bandiera’ di maggior impatto gustativo, più giocati sulla potenza e sulla struttura. In qualche caso resta più percettibile anche il legno, ma se ne riparla tra qualche anno, perché molti vini hanno probabilmente bisogno di più tempo per assestarsi dopo il lungo affinamento.
Le Riserve, dal canto loro, sembrano invece ritrovare maggior eleganza, traendo forse vantaggio dal fatto di non dover più essere ‘le prime donne’ del portafoglio aziendale.
RISERVA 2019
Castello di Meleto
Naso succoso, tabacco, una punta di cacao, vinacce e toni di prugna. Sorso di velluto e fresco, dal tannino già affabile, un accenno boisé e chiusura asciutta. Comme il faut.
Castello di Monsanto
Naso orientato più sul frutto che sulla spezia, poi toni erbacei. L’ingresso in bocca è vellutato, polpa, un tannino ancora da levigare e ben omogeneo, che aumenta la presa verso il finale per poi rilasciarla e restare balsamico. Bel gioco tattile e calore gestito con classe.
Castello di Volpaia
Prugna e punte di cacao, balsamicità di mentuccia e grafite. Sorso morbido, tannino rotondo, caldo e dalla buona sapidità. Sornione e godibile. Per chi ama bere a sorsi lenti.
Gagliole
Qui il bouquet arriva in punta di piedi partendo dai fiori, viola, petunia, poi melograno, mirto, toni di menta e quelle sfumature salmastre trovate in altri assaggi dello stesso produttore. In bocca parte morbido per poi lasciar emergere calore, sapidità intensa e un tannino bel amalgamato, col sorso animato da una freschezza tesa e costante. Che buono.
Monteraponi – Il Campitello
Naso ampio che parla di frutto, prugna e ciliegia, poi grafite, un cenno aranciato, toni mentolati e di talco. Il sorso affetta. Tagliente e caldo, con ritorni dolci di talco in retronasale. Scorre e si increspa con un tannino ancora un po’ verde, che ti ferma e ti dice “tanto lo so che torni il prossimo anno”.
Tenuta di Arceno
Frutto maturo, amarena, prugna, tocchi salmastri, una punta di cacao amaro. Palato di seta, ingresso liscio e sorso ampio, pieno, di struttura, in cui emergono dolcezze di frutto in composta e riverberi di cannella.
RISERVA 2018
Bindi Sergardi – Calidonia
Bouquet dai tratti agrumati di arancia rossa e bergamotto, poi aromi di melograno. Palato fresco e di calore, sorso che entra vellutato poi il tannino frena e si amplia uno spettro sapido. Carattere.
Casa Emma – Vignalparco
Toni freschi e botanici, al naso non si lascia leggere subito, chiede tempo, poi lascia emergere sensazioni asprigne di visciola. Giovanile per una Riserva. Molto piacevole il profilo tattile, una seta, che si amplia sul calore, riempie il palato e sfuma via, lasciando sale, ricordi ematici e calcarei. Classe e dinamicità.
Castello Monterinaldi
Apre su toni floreali e di buccia di agrume. Melograno, ciliegia ancora croccante, anice. Il sorso è un velluto in cui emerge la sapidità, che insiste sui lati della lingua. Restano tocchi aciduli sul finale e ricordi di frutti acerbi, fragoline di bosco. Snello, disinvolto.
Istine – Levigne
Al naso un frutto maturo e scuro, gelso, mirto, note di artemisia e grafite. Il palato si rivela tagliente e stimola ogni papilla gustativa con un gusto intenso che chiama a tratti la china e chiude con calore e sensazioni di tabacco.
La Sala del Torriano
Frutto acidulo, visciola, melograno, tocchi di cacao e tè wu long, accenni di arancia sanguinella. Il palato è vellutato, si amplia su calore e sapidità, ma resta scorrevole, dotato di un tannino che conduce con eleganza verso sensazioni più dolci, ricordi di talco. Bello.
Pomona
Il colore è splendido, rubino lucente e trasparente, che anticipa un naso dal carattere giovanile. Visciola, melograno, tocchi di grafite. Bello l’ingresso in bocca, dal velluto si espande in un sorso carnoso, che inizia a scaldare un attimo prima che il tannino freni, per lasciare un finale asciutto e sapido.
Querciabella
Naso di morbidezze, tra succo di ciliegia, prugna in composta, cacao e mentuccia. Un tocco di iodio. Palato rotondo, fresco e caldo, che lascia un finale di talco e frutti maturi. Un sorso di classe, per chi ama uno stile più morbido.
GRAN SELEZIONE 2019
Castello di Fonterutoli – Badiòla
Prugna matura e ciliegia sotto spirito, cacao, spezia pepata e menta. Al palato una bella freschezza, tesa per tutto il sorso. Ricco, caldo e dal finale che richiama balsamicità mentolate.
Riecine
Il bouquet parla di visciola e prugna sotto spirito, toni di carcadè, arancia sanguinella, viola. Sorso vellutato e freschissimo, avvolgente e caldo. Un gioco di potenze.
GRAN SELEZIONE 2018
Castello di Ama – San Lorenzo
Bouquet balsamico di mora e succo di lampone, una speziatura delicata. Sorso di bella scorrevolezza, carnoso e sempre teso, dotato di un finale lungo che si asciuga su toni calcarei.
Fèlsina – Colonia
Al naso apre su note tisanoreiche, poi prugna, tocchi di anice e grafite. Al palato è vellutato e compatto, non giocato di potenza ma di bilanciamento. Sorso sapido e finale lungo, che porta con sé una scia di sale e ricordi ferrosi in retronasale.
Le Filigare
Ciliegia sotto spirito, sfumature di cacao amaro, boero, balsamicità mentolata. Il sorso è fresco e snello, dai ritorni di cacao e carruba. L’alcol spinge, ampliando la le sensazioni balsamiche. Lungo il finale.
Tenuta Orsumella
Naso invitante di ribes, lampone, composta di fragoline di bosco, toni di tabacco. Palato vellutato, dalla grip tannica risoluta e sapidità che si allunga sul finale.