Degustazione dal Paestum Wine Fest attraverso alcune etichette selezionate da Luciano Pignataro.
Il sud Italia, come un quadro di Escher, è un territorio enigmatico e inesauribile che sorprende per l’incredibile varietà dei suoli e per la biodiversità dei vitigni a bacca bianca. Sono meridionali infatti alcuni dei bianchi più antichi e complessi tra tutti i vini italiani, produzioni che reclamano attenzione, espressione di un patrimonio enologico ricchissimo.
Le mode del vino vanno e vengono, i vitigni e le origini fanno tendenza e poi passano, l’offerta sul mercato è vastissima e talvolta omologata. Ma, ci sono alcune aree viticole capaci di offrire al consumatore esattamente ciò che si può trovare fuori da percorsi abituali uniformati: carattere, personalità e autenticità.
I vini del Sud Italia, ancora poco conosciuti, sono indiscutibilmente portatori di una bellezza sensoriale non soltanto estetica, quanto convinta e consapevole identità territoriale. Esprimono in maniera esplicita il terreno in cui le viti affondano le radici e il microclima specifico che marchia in modo netto la vite e le sue uve. Dai terreni quasi esclusivamente vulcanici della Campania ai mosaici rara complessità del territorio etneo, dalle arenarie e argille dell’Abruzzo ai terreni alluvionali calabri. Sono zone vitivinicole che da generazioni vengono coltivate da viticultori e contadini che hanno allevato quelle varietà che nell’arco dei decenni o addirittura secoli, si sono rivelate le più adatte.
Sicuramente caratterizzati da una esuberanza perfettamente equilibrata che li conduce a non esser mai scontati, accade di frequente che il vitigno rimane in secondo piano rispetto al terroir, le cui specifiche particolarità ambientali e di territorio sono capaci di condizionare anche il più calcolato dei risultati.
Per molti è sorprendente lo straordinario potenziale d’invecchiamento di questi vini bianchi. Purtroppo in Italia non c’è una cultura del vino bianco come in Francia e gli stessi produttori sono concentrati sui vini rossi, pochi sono quelli che credono nella possibilità evolutiva dei propri vini bianchi.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Tornatore – Pietrarizzo Etna Bianco 2020
Uvaggio: carricante e catarratto
Vinificazione: fermentazione a 15-16° in botti di rovere da 50 hl
Affinamento: 5 mesi sulle fecce fini in botti di rovere
Giallo paglierino carico, al naso i profumi sono sottili ma determinati, fiori e frutta a polpa bianca con rapidi accenni di agrumi. In bocca primeggiano freschezza e sapidità. Si avverte la gioventù del vino. Tono amaro sul finale, tipico delle zone vulcaniche.
Librandi – Efeso Calabria Bianco 2020
Uvaggio: 100% mantonico
Vinificazione: pressatura soffice delle uve e fermentazione in barrique
Affinamento: in barrique di Allier, con affinamento sui lieviti per circa 6 mesi e permanenza in bottiglia di 6 mesi prima della commercializzazione
Veste un giallo paglierino ricco di bagliori dorati luccicanti. I sentori olfattivi si intrecciano tra susina e agrumi. Seguono richiami di erbe aromatiche e brezza marina. La beva è fresca e sapida, persistente con chiusura agrumata., precisa, che non stanca il palato.
Marisa Cuomo – Fior d’Uva Costa D’Amalfi 2019
Uvaggio: fenile, ginestra, ripolo
Vinificazione e affinamento: Pressatura soffice con illimpidimento statico a freddo del mosto. Fermentazione in acciaio a temp. Controllata. Parte del mosto completa la fermentazione acolica in barriques di rovere nuove con permanenza sui lieviti per un periodo variabile di 3/8 mesi
Giallo intenso e luminoso. Colpisce per l’impatto olfattivo che si sviluppa in intarsi fruttati e floreali, frutta esotica ed erbe di macchia. La bocca è calda, gustosa, ricca, sostenuta da una sapida mineralità. Finale persistente.
San Salvatore – 19.88 Elea IGP Paestum Greco 2019
Uvaggio: 100% greco
Vinificazione: fermentazione 90% in acciaio, 10% in barrique di rovere francese di primo passaggio
Affinamento in acciaio per 14 mesi e 6 mesi di bottiglia
Giallo paglierino con riflessi dorati. L’intensità olfattiva è raccontata da attraenti sentori di macchia mediterranea, lievi toni di pietra focaia, erbette aromatiche e frutta a polpa gialla. Setoso al gusto, la morbidezza è bilanciata da una precisa freschezza. Lungo il finale.
Mastroberardino – Stilema Greco di Tufo 2017
Uvaggio: 100% greco
Vinificazione: in acciaio a temperatura controllata (16°-18°). Affinamento su fecce integrali di fermentazione per circa 18 mesi
Affinamento: in bottiglia per almeno 18 mesi.
Giallo paglierino, l’incipit olfattivo è dipinto da fiori gialli ma il cuore è fruttato, con pesca bianca, albicocca. Si chiude con un raffinato sfondo minerale. In bocca è equilibrato, entusiasmante. Termina in armonia, invogliando a berne ancora.
Valle Reale – Vigna del Convento di Capestrano Trebbiano D’Abruzzo 2020
Uvaggio: 100% trebbiano
Vinificazione: fermentazione alcolica in acciaio con lieviti indigeni, senza filtrazioni
Affinamento: 18 mesi sulle fecce fini in acciaio
Giallo paglierino brillante e vivace. All’olfatto prevalgono richiami di spezie dolci, contrapposte a sfumature fresche di salvia e rosmarino. Al palato è caldo, morbido e avvolgente con freschezza e sapidità ben presenti. Lungo il finale che riprende echi di erbe mediterranee.