Assaggi dalla Festa del Ruchè promossa dall’Associazione produttori. Si conferma la distintività di un vino che può accontentare tutti.
“Il lavoro rende i giorni prosperi, il vino le domeniche felici”, diceva Baudelaire. Un principio al quale sembra essersi ispirata l’Associazione dei produttori di Ruchè nel lanciare l’evento clou dell’anno nella Tenuta La Mercantile, a Castagnole Monferrato, confermando che il vino può davvero essere volano di quel turismo slow che trova nella dilatazione del tempo la chiave per riscoprire il territorio e le sue tipicità.
Protagonista della Festa il vino simbolo dell’areale che dopo due anni di stop è tornato a riempire i calici regalando sorsi con tutta la piacevolezza della ripartenza. L’Associazione – 22 aziende e 25 produttori per un totale di un milione di bottiglie – è stata artefice di una piccola ma grande rivoluzione che ha riportato questo vino al centro della scena non fermandosi neanche davanti alla pandemia, ma anzi, investendo in promozione e marketing territoriale per dare lustro a un vitigno che ha ormai preso la strada dei mercati internazionali.
I motivi sono molteplici. Intanto la sua bevibilità, che unita a un’intrinseca eleganza fa di questo un vino versatile, da godersi a tutto pasto nelle più disparate occasioni. Quindi la qualità raggiunta dalla Denominazione, indice di un impegno concreto dei produttori nell’ottica della distinzione. Ultimo, ma non per importanza, il prezzo, lontano dalle quotazioni di alcuni cugini blasonati, che candida il Ruchè a un ruolo democratico che può accontentare tutti.
LA MENZIONE RISERVA
Brindisi, dunque, ma anche riflessioni sulle novità più recenti, ultima l’introduzione della menzione “Riserva” nel Disciplinare di produzione. Un’opportunità colta già da diverse cantine che hanno cavalcato le potenzialità di invecchiamento di questo vino dandone ciascuna la propria interpretazione.
L’ANNATA 2021
L’ultima appena messa in bottiglia (non ancora da tutti) convince in degustazioni su tutti i fronti, confermando – pur nei suoi profili ancora in evoluzione – caratteri e peculiarità in linea con la degustazione dei 2020 (l’ultima degustazione a questo link): esaltazione dei tratti tipici del varietale, sorso fresco, facilità di beva, tannini pulsanti addolciti da finezza e aromaticità. Le premesse ci sono tutte.
Inoltre tra le cantine vanno annoverati alcuni nomi che erano sfuggiti alle precedenti degustazioni.
GLI ASSAGGI
La Mondianese – Ruchè di Castagnole Monferrato Docg L’Inizio
Una cantina tutta al femminile tra le colline di Montemagno e Castagnole Monferrato che effettua vendemmia esclusivamente a mano con triplice selezione delle uve, dalla vigna alla cantina. Scelgono di vinificare ruchè soltanto in purezza per esaltare al massimo le qualità e gli aromi del vitigno, e il risultato si legge in questo vino chiamato “L’Inizio” in quanto prima etichetta aziendale, vinificato in acciaio e affinato per un massimo di 8 mesi in barriques usate. Di colore rosso intenso, ha profumo ricco che alterna fiori e frutti alle componenti speziate date da breve affinamento. Il sorso è tuttavia fresco ed equilibrato, finemente tannico, con note di liquirizia che corrono verso una chiusura leggermente ammandorlata.
Cantina Sociale di Castagnole Monferrato – Ruchè di Castagnole Monferrato Terre dei Roggeri
Una bella interpretazione ottenuta dalla limitata produzione di uve ruchè provenienti dai vigneti di proprietà della cantina. Nel calice è di un rosso rubino brillante, ha bouquet elegante, con note di fiori, viole e rose, ciliegie. In bocca è secco e armonico, caldo, ritrova il frutto e chiude con un finale piacevolmente amarognolo.
Montalbera – Ruchè di Castagnole Monferrato La Tradizione
Rosso rubino brillante con leggeri riflessi violacei, ha naso aromatico e fruttato con classici rimandi di rosa e viola. Il sorso è fresco e armonico, con una bella tensione fra tannino, polpa e acidità.
La Miraja – Ruchè di Castagnole Monferrato 2021
Rosso rubino brillante, ha naso floreale intenso, note tipiche di rosa e leggeri sentori di pepe bianco. In bocca è fresco, con un tannino leggero che incontra il frutto risolvendosi in un finale finemente sapoido. Preludio di un buon invecchiamento.
Amelio Livio – Ruchè di Castagnole Primordio 2021
Rubino profondo. Il bouquet intenso lascia emergere la parte floreale tipica, alternata a rimandi di ciliegia e marasca e a una leggera speziatura. Fresco e alcolico, ha acidità piacevole e tannino leggero che abbraccia i piccoli frutti rossi.
Caldera – Ruchè “Prevost” 2021
Rubino profondo, ha naso ampio e rotondo con sensazioni miste di rosa, viole e piccoli frutti. L’assaggio è corrispondente e regala al palato un sorso morbido, fruttato, chiuso da un finale speziato.
Ferraris Agricola – Ruchè Vigna del Parroco 2021
(in commercio dalla prossima estate)
Rosso rubino intenso e luminoso. Ha naso tipico di rosa e violetta, con note di ciliegia e fragoline di bosco. Tannino importante, sorso caldo e carnoso, in equilibrio tra fiore e frutto. Chiude lungo ed elegante.
Tommaso Bosco – Ruchè Oltrevalle 2020
(annata 2021 non ancora imbottigliata)
Rosso rubino, con naso alcolico addolcito da note floreali, di frutti rossi e spezie affiancate da rimandi di erbe officinali. Fresco al sorso, rivela una bella acidità che si trasporta tra effluvi di rosa verso un finale leggermente sapido.
Prediomagno – Ruchè 2020
Rosso rubino. Ha naso ampio contraddistinto da note di frutti rossi e spezie. In bocca è fresco, floreale ed equilibrato, con un finale lungo ed elegante.
Poggio Ridente – Ruchè bio San Marziano 2020
Rosso rubino, al naso mostra un bouquet giocato tra rosa, lampone ed erbe aromatiche su cui primeggia il rosmarino. Sorso secco e piacevole, con un tannino ammorbidito da sentori fruttati che amalgamano e prolungano il sorso.