Il nuovo Consiglio ha eletto la giovane produttrice (ex vicepresidente) alla guida del Consorzio. Donatella Cinelli Colombini (presidente uscente) sarà la vicepresidente insieme al confermato Roberto Terzuoli.
Sarà Giulitta Zamperini a guidare per i prossimi tre anni il Consorzio del Vino Orcia. La giovane imprenditrice vinicola, già vicepresidente nei due precedenti mandati, è stata infatti nominata presidente dal nuovo Consiglio di amministrazione.
Al suo fianco ci saranno l’ex presidente Donatella Cinelli Colombini e il già vicepresidente Roberto Terzuoli.
“Al termine del mio secondo mandato come vicepresidente, grazie al sostegno dimostratomi dagli altri consiglieri e all’opportunità di crescita che mi è stata data nell’affiancare una presidente come Donatella Cinelli Colombini, ho deciso, seppur con un po’ di timore, di rendermi disponibile a questo passaggio di testimone”, è il commento a caldo della neo presidente, che rimarca la piena continuità con il lavoro fin qui svolto nella denominazione.
PASSIONE DI FAMIGLIA
Classe 1990, nata a Siena, ma cresciuta a San Quirico d’Orcia, la nuova presidente del Consorzio della Doc Orcia ha ereditato l’amore per la terra e per il vino dal padre Luca, che ha fondato l’azienda di famiglia nel 1999.
Nel 2011 Giulitta Zamperini è stata tra i fondatori della delegazione Onav Siena della quale tutt’oggi fa parte.
OBIETTIVI DEL MANDATO
Tra i principali obiettivi illustrati dal nuovo presidente del Consorzio, quello della salvaguardia del paesaggio agricolo, uno tra i più belli del mondo.
Un paesaggio che crea valore economico e dove si registrano ogni anno, in media circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti. Molti dei quali sono anche gli stranieri che hanno case di proprietà nella zona e non a caso il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione. Senza contare che la maggior parte di queste strutture è come un museo all’aria aperta, un “museo del paesaggio” con punti panoramici unici al mondo.
“Siamo stati i primi a coniare il termine ‘Il vino più bello del mondo’ e da questo punto di vista siamo stati dei visionari che hanno però saputo cogliere l’evoluzione di un territorio che negli ultimi trent’anni si è imposto come meta sempre più ambita dai turisti”, sottolinea Zamperini. E aggunge: “occorrerà rafforzare e consolidare il rapporto tra vino, paesaggio ed enoturismo perchè essere parte di una Doc che si estende all’interno di un sito Unesco è un onore, quanto un onere e proprio per questo motivo dovremo attivare azioni per intercettare i nuovi consumer che corrispondono al profilo degli ‘Orcia lovers’ partendo dal potenziamento della sinergia tra cantine, strutture ricettive, produttori e, naturalmente, il Consorzio. Il tutto attraverso un’attenta programmazione delle attività pianificate nel tempo”.
I NUMERI DELLA DOC
Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena).
Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia).
Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 255.631 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 30 socie del Consorzio, che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione erga omnes nei confronti della denominazione.