La Colombera, una (bio)finestra sull’enoturismo a Tortona

di Daniele Becchi

Inaugurata la nuova sala degustazione che rilancia le ambizioni della storica azienda guidata dalla famiglia Semino.

Tortona, colline di Vho, prime rughe occidentali della Pianura Padana. La zona è quella dei Colli Tortonesi e il vitigno di riferimento è il Timorasso, tanto chiacchierato bianco piemontese che ha tra i suoi principali interpreti Elisa Semino, titolare assieme alla sua famiglia de La Colombera.

Un’azienda questa nata nel 1937, quando Pietro e Maria Semino presero in affitto la cascina che ancora oggi è sede dell’azienda, avviandola alla produzione cerealicola secondo gli antichi criteri di autoconsumo e contoterzismo, con il tempo diventati incapaci di garantire una giusta remunerazione. Un atteggiamento consolidatosi negli anni, cui pose fine Piercarlo, padre di Elisa, che decise di rinunciare al sicuro (ancorché modesto) reddito garantito dal conferimento delle uve alla cantina cooperativa locale per destinarle a un vino da produrre e vendere in proprio.

Era la metà degli anni Ottanta, e veniva gettato così il seme della nuova Colombera, concentrata sulla viticoltura e attenta ai mercati, tra le prime a partecipare alla nuova era del Timorasso, riscoperto grazie all’impegno di chi, come Elisa, ha voluto credere nel potenziale di un vitigno prossimo a scomparire a causa della poca adattabilità climatica.

I terreni che Elisa individua per mettere a dimora il suo nuovo vigneto in bianco sono quelli storici dell’azienda, un piccolo teatro vitato che vede l’alternanza tra arenaria e marne. La prima vendemmia è datata 1997. Tre anni dopo entra in commercio la prima bottiglia siglata Derthona in etichetta, in ossequio alla consistente voglia di tessere legame tra vino e terroir. Nove anni dopo, nel 2006, nasce il suo vino di punta, il pluripremiato Montino.

Del 2013 infine l’acquisizione di ulteriori 10 ettari di vigneto a Sarezzano, Monte alla Forche e Santa Croce, con cui La Colombera ha completato quello sviluppo necessario a rafforzare la sua presenza sui mercati, anche internazionali, e fissare la sua vocazione all’enoturismo, grazie anche alla recente inaugurazione di una nuova sala degustazione di 300 mq, progettata da Wolf Haus e interamente costruita secondo i dettami della bioedilizia.

La Colombera è da sempre una cantina accogliente – dice Elisa Semino – siamo infatti aperti per visite e degustazioni dagli anni ’90: ma in questi ultimi mesi ci siamo resi conto come il viaggiare per fare esperienza della cultura vinicola di un territorio attraverso la visita alle cantine interessi non solo gli appassionati, ma un sempre maggior numero di persone.” E aggiunge “In particolare gli ultimi due anni hanno dimostrato come le destinazioni vicine a casa, lontane dal turismo di massa, siano ricercate e ambite. Ecco perché abbiamo progettato una nuova sala degustazione e ci siamo adeguati alla normativa della legge sull’enoturismo”.

 

 

 

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