DGin, il sogno di “tradurre la natura” firmato Di Meo

di Giambattista Marchetto

Degustazione del nuovo distillato firmato dall’azienda vitivinicola irpina, un gin che profuma di mediterraneo e rivela le dolcezze della Campania.

L’Azienda agricola Di Meo è situata tra i Monti Picentini e il Partenio, nel cuore dell’Irpinia, tra i piccoli borghi di Salza Irpina e Parolise a 15 km da Avellino. La proprietà si estende per circa 25 ettari, in gran parte vitati.

È da queste terre che Roberto Di Meo è partito per un sogno: “tradurre la natura, spontanea creatrice di profumi, gusti e suoni, per identificare l’essenza di un territorio”. Come? Con un gin.

Per Di Meo, la nuova referenza DGin è tutto questo: “una proposta per spiriti erranti, sensibili al richiamo della reminiscenza”.

L’attività vitivinicola era stata da tempo affiancata da una piccola produzione liquoristica, ma con DGin la spinta propulsiva è andata oltre, con la scelta di lavorare su un brand autonomo.

Per scoprire le origini di questo distillato, si può approfondire con l’intervista a Roberto Di Meo su Spirito Autoctono.

INTRECCI DI BOTANICHE
Un approccio che emerge già nell’etichetta. La flora e la fauna delle terre dell’azienda vitivinicola Di Meo diventano un originale pattern in un disegno realizzato a mano. Erbe aromatiche, fiori di campo, bacche selvatiche e frutti di bosco si mescolano, riproducendo quel caleidoscopio di immagini, profumi e suggestioni che ha ispirato il DGin.

Il bouquet vede, appunto, protagonista il territorio campano: oltre alle bacche di ginepro, tra le botaniche sono presenti radice di angelica, cardamomo, fiore di camomilla, coriandolo, petali di rosa, rosmarino, salvia, asperula, bucce di limone, ginger, bucce di bergamotto e lampone.

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Al naso emerge un paesaggio mediterraneo fatto di note agrumate diluite in una trama erbacea, con impressioni di vinaccia. Gradevole il gioco di camomilla che torna in bocca. Non mancano toni balsamici, ammorbiditi da una dolcezza soffusa che in purezza spicca, ma si mitiga in miscelazione.

Gradevole per un gintonic morbido, può essere abbinato a un bitter solido per un Negroni dalla personalità mediterranea.

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