Anteprima dei produttori al castello di Ponzano Monferrato per un vino che gioca esplicitamente la carta del tempo (e del legno)
In principio era il nome scelto per indicare l’antico Monferrato aleramico. Oggi, “Monferace” è un marchio indissolubilmente legato al Grignolino, vino-icona dell’areale compreso tra Alessandria, Asti e Casale Monferrato tornato a vivere nella sua forma più arcaica e tradizionale grazie all’impegno di 12 produttori decisi a riabilitare il valore del tempo.
Un’associazione nata nel 2016 per creare valore attorno a un territorio partendo dal suo vitigno più identitario, ma anche per rispondere alla necessità di riscoprire un vitigno antichissimo aderendo a una filosofia produttiva ispirata dal passato, contraddistinta da un lungo affinamento e da un periodo di invecchiamento a contatto con il legno.
IL DISCIPLINARE
Monferace sottende a un rigido disciplinare di produzione composto da regole ben definite: prima tra tutte l’utilizzo di uve al 100% grignolino; quindi l’immissione sul mercato soltanto dopo un periodo minimo di affinamento di 40 mesi, calcolato dal 1° novembre dell’anno di vendemmia, di cui almeno 24 passati in botte di legno. I vigneti iscritti all’albo devono essere impiantati su terreni calcarei-limo-argillosi, nelle varie combinazioni, anche con presenza naturale di sedimenti sabbiosi, tutti in giacitura esclusivamente collinare e con esposizione idonea a garanzia di una migliore maturazione dei grappoli. Il numero dei ceppi per ettaro non può essere inferiore a 4.000. Le forme di allevamento devono essere quelle tradizionali dell’areale (controspalliera a vegetazione assurgente); la resa massima di uva non può superare le 7 tonnellate per ettaro.
L’ANNATA 2018 EN PRIMEUR
L’occasione per conoscere l’ultima annata immessa sul mercato è stata offerta dagli stessi produttori, riunitisi al castello di Ponzano Monferrato – sede dell’Associazione Monferace – per presentare in anteprima il millesimo 2018, frutto di una campagna vendemmiale caratterizzata da un andamento meteorologico generale abbastanza complesso, contraddistinto da una primavera umida e piovosa cui ha fatto seguito un’estate mite e con frequenti piogge, chiusa da un agosto caldo e secco. A questo sono corrisposte rese abbondanti, che hanno richiesto una particolare attenzione in vigna; rendimenti in media o inferiori rispetto alle annate precedenti; raccolta tardiva e buona maturazione fenolica, preambolo di vini che all’assaggio hanno mostrato grande acidità e struttura, senza tuttavia perdere in eleganza.
LA DEGUSTAZIONE
Agli assaggi è emerso come ad incidere sul complesso degli assaggi sia stato il periodo di macerazione sulle bucce: a tempi più dilatati è corrisposta maggiore struttura, contro sorsi invece più polposi e masticabili.
Grignolino del Monferrato Casalese Monferace 2018 Tenuta Liedholm – Fubine Monferrato (Alessandria)
Vinificazione: macerazione di 60 giorni sulle bucce. Invecchiamento in tonneaux (500l) e barrique 225l) di rovere francese di media tostatura.
10 ettari totali di cui 7 destinati alla produzione di Grignolino Monferace prodotto in un totale di 1.700 bottiglie per questo millesimo che nel calice mostra il tipico colore rubino scarico, con naso che gioca fra note vegetali, rimandi balsamici e spezie fini. In bocca è tannico, con un’acidità vibrante che incontra interessanti sentori di cola.
Grignolino del Monferrato Casalese “Bricco del Bosco Vigne Vecchie” Monferace 2018 Azienda agricola Accornero – Vignale Monferrato (Alessandria)
Vinificazione: macerazione a contatto con le bucce per 60 giorni. Invecchiamento di 30 mesi in tonneaux di rovere e affinamento di 16 mesi in bottiglia.
Poco meno di 4.000 bottiglie invece per questo campione che piace tanto già al naso, con un bouquet elegante e fruttato che sprigiona frutti rossi e ciliegie, ma anche note di pepe nero e chiodi di garofano. Il sorso è tannico, avvolgente, con una spinta acida che dona freschezza e si amalgama note di frutti rossi e vaniglia.
Grignolino del Monferrato Casalese “Brasal” Monferace 2018 Agricola Sulin – Grazzano Badoglio (Asti)
Vinificazione: 15 giorni di permanenza sulle bucce; invecchiamento di 25 mesi in botti di rovere francese (allier), tonneaux da 500 litri di media tostatura.
22 ettari totali la proprietà di questa cantina dell’Astigiano che ne destina 0,85 alla produzione di Monferace e che proprio da quest’anno utilizza un nuovo vigneto con 45 cloni differenti. La produzione è di sole 666 bottiglie, per un vino – denominato “Brasal” – che rispetto ai “colleghi” vira più sulle note floreali (viola), con piacevoli sensazioni balsamiche. In bocca unisce struttura e tannino fine e nel sorso ritrova i fiori alternati a note di litchee.
Grignolino d’Asti Monferace 2018 Tenuta Santa Caterina – Grazzano Badoglio (Asti)
Vinificazione: 3 mesi di permanenza sulle bucce; invecchiamento di 30 mesi in tonneaux di rovere francese (allier – 500 ml) di media tostatura e botti di rovere di Slavonia (10 hl)
Frutta e balsamicità segnano anche il calice di Tenuta Santa Caterina, unico produttore a rappresentare la denominazione Grignolino d’Asti, prodotto in questo caso 1898 bottiglie. In bocca si mostra in equilibrio fra tannino e acidità, con un finale lunghissimo.
Grignolino del Monferrato Casalese “Golden Arbian” Monferace 2018 Tenuta Angelini Paolo – Ozzano Monferrato (Alessandria)
Vinificazione: 28 giorni di macerazione sulle bucce; invecchiamento di 33 mesi in botti di rovere francese (allier), tonneaux da 500 litri di tostatura media
3,5 ettari per la produzione di Grignolino, di cui 1,2 ettari destinati al Monferace prodotto in un totale di 1.333 bottiglie è il patrimonio su cui può contare questa azienda il cui millesimo 2018 promette bene, con naso di frutti rossi e spezie, con bei rimandi di sottobosco. Tannino e acidità spiccata sostengono il sorso, che si chiude con un finale lungo e persistente.
Grignolino del Monferrato Casalese “Uccelletta” Monferace 2018 ViCaRa – Treville (Alessandria)
Vinificazione: macerazione di 3 mesi sulle bucce; invecchiamento di 24 mesi in rovere francese e acacia, tonneaux da 500 l di media tostatura. Affinamento di 24 mesi in bottiglia
Ultimo millesimo in degustazione, ma non meno convincente all’assaggio, questo Monferace che si conta in sole 1.482 bottiglie e che viene realizzato con uve selezionate nei vigneti di Bricco dell’Uccelletta. Nel calice ha naso alcolico, con sentori di frutta sotto spirito e rimandi balsamici, cui fa seguito un sorso dominato da tannino e struttura, con chiusura leggermente ammandorlata e persistente.
I produttori di Monferace al termine della degustazione condotta da Robin Kick, Master of Wine