La Fattoria dei Barbi, storica maison montalcinese, si aggiudica il podio con il Brunello di Montalcino Riserva 2016. Tra i primi 10 anche il Tignanello 2019 di Marchesi Antinori – quinto posto – e il Saffredi 2019 di Fattoria Le Pupille, ottavo in classifica.
È un Brunello di Montalcino il secondo miglior vino del mondo secondo la Top 100 2022 di Wine Spectator, la classifica dei cento migliori vini del mondo, stilata ogni anno dalla celebre testata statunitense di settore. Si tratta della Riserva 2016 della Fattoria dei Barbi, storica azienda di Montalcino, guidata da Stefano Cinelli Colombini, che commenta: “È un grande risultato per la Fattoria dei Barbi, un grosso lavoro di tantissimi anni e di costanza nell’impegno per la qualità, che viene premiato. Soprattutto c’è una cosa da notare – aggiunge – tre vini toscani tra i primi 10 della classifica di quest’anno. Questo è un risultato splendido, però il nostro è un Brunello, gli altri due sono vini ‘privati’ e vuol dire che questo è un premio a tutto un territorio, che veramente è straordinario“.
Stefano Cinelli Colombini, alla guida della Fattoria dei Barbi
Non è in realtà la prima volta per un Brunello sul podio della più desiderata delle classifiche, lo scorso anno l’onore della Top 10 era toccato al Brunello di Montalcino 2016 de Le Chiuse, in quinta posizione, mentre nel 2020 al terzo posto si era piazzato Le Lucere, il Brunello di Montalcino 2015 di San Filippo. “Il secondo posto del 2022 su Wine Spectator è un onore per la Fattoria dei Barbi, e un riconoscimento della grandezza di tutti i viticoltori Montalcino”, afferma Cinelli Colombini.
La notizia è arrivata proprio alla vigilia di Benvenuto Brunello, la manifestazione che introduce le nuove annate dei vini di Montalcino, prossime all’ingresso in commercio. “Siamo doppiamente contenti di questo riconoscimento perché va a una delle aziende fondatrici del Consorzio, Fattoria dei Barbi, che ha fatto la storia del Brunello di Montalcino – commenta il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – . Non finiremo mai di ringraziare la famiglia Cinelli Colombini, a partire da Stefano, da sempre impegnato nel tenere viva la memoria e la tradizione di una denominazione che negli anni è diventata un simbolo dell’enologia mondiale. Benvenuto Brunello è iniziato perciò nel migliore dei modi nella consapevolezza che questo ennesimo riconoscimento sia uno stimolo anche per le nuove generazioni del Brunello”.
Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
Fondata a Montalcino nel 1790, la Fattoria dei Barbi è una delle realtà che ha visto nascere il mito del Brunello e contribuito allo sviluppo di uno dei territori vitivinicoli più conosciuti al mondo. Oggi le proprietà aziendali si estendendono su 325 ettari di cui 86 vitati, distribuiti tra Montalcino (SI) e la tenuta Aquilaia dei Barbi a Scansano (GR). Prima cantina d’Italia ad aprire le porte ai visitatori nel 1949, la Fattoria dei Barbi mette insieme un’offerta che unisce vino, gastronomia e cultura, grazie alla Taverna dei Barbi, al Caseificio dei Barbi e al Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello, dedicato alla storia del celebre borgo toscano e di tutti i personaggi che ne hanno costruito la fama.
Il primo posto della classifica, vede quest’anno trionfare il Cabernet Sauvignon Oakville Double Diamond 2019 di Schrader Cellars (Napa Valley), mentre il resto delle etichette saranno svelate tra due giorni, il 14 novembre.