La cooperativa emiliana riceve il Premio per lo Sviluppo Sostenibile con il progetto “Legàmi di vite”. Investimenti per oltre 90 milioni di euro.
Caviro Extra, società emiliana del Gruppo Caviro, vince il Premio Sviluppo Sostenibile 2022, istituito dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Italian Exhibition Group con il patrocinio del MITE. Secondo la giuria, Caviro si è distinta tra le aziende italiane leader nella green economy con il progetto “Legàmi di Vite”, con il quale ha raggruppato importanti aziende vitivinicole del territorio per la gestione e valorizzazione circolare dei sottoprodotti e degli scarti della vinificazione per produrre elettricità rinnovabile, biometano e ammendanti compostati.
Il progetto prevede investimenti in economia circolare per oltre 90 milioni di euro di cui il 40% sostenuti da finanziamenti pubblici a quota capitale. L’impatto occupazionale di questi interventi è di circa 70 unità lavorative annue, in una realtà, come quella del Gruppo Caviro, che conta 600 dipendenti e ai 12.000 soci viticoltori.
Con “Legàmi di vite”, per la prima volta, le aziende partecipanti, concorrenti sul mercato, hanno scelto di fare sistema per creare insieme un modello di business sostenibile.
AZIONI MIRATE E PROGETTI GREEN
Le imprese coinvolte quotano oltre il 25% del fatturato italiano del mondo vino e oltre il 21% del fatturato sull’export. Nel dettaglio, le azioni previste dal progetto sono indirizzate al potenziamento e all’efficientamento delle attività di lavorazione dei singoli partecipanti, con un focus specifico sull’aumento della capacità di stoccaggio dei sottoprodotti, efficientamento energetico e realizzazione di nuovi depuratori. Caviro ha il compito di far rientrare questi investimenti in un contesto di economia circolare.
Il Gruppo, con la controllata Caviro Extra Spa, ha recentemente inaugurato nuovi impianti, tra cui cattura di CO2 Bio, il Teleriscaldamento che produce calore a partire dagli scarti della filiera vitivinicola e l’impianto di compostaggio per la produzione di un fertilizzante naturale di nuova generazione, l’Ammendante Compostato da scarti della Filiera Agroalimentare (ACFA).
Inoltre, ha in cantiere nuovi progetti, come quello biennale Black to the future – Biochar and compost as soil amendment, che coinvolge quattro paesi europei e si propone di testare le potenzialità di un nuovo ammendante che permetterebbe di arricchire i suoli di sostanza organica e combattere la desertificazione e il cambiamento climatico grazie al sequestro di CO2 in suolo.