Grande successo economico per l’iniziativa che vede la denominazione langarola sostenere progetti no-profit internazionali.
Con l’assegnazione dell’ultimo lotto per un importo pari a 64mila euro si è chiusa la seconda edizione di Barolo en Primeur, asta benefica promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in collaborazione, tra gli altri, con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che ha raccolto complessivi 834.800 euro, da destinare a ventuno differenti enti benefici in Italia e all’estero.
Tra i progetti finanziati segnaliamo “Nega-so”, con il quale la Cooperativa sociale Liberitutti persegue l’obiettivo di riflettere sui flussi migratori e incentivare l’integrazione (€ 32.000), “Nuove forme di vita”, voluto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per educare i bambini tra i 5 e 12 anni al patrimonio culturale (euro 71.000) e “Scuole di quartiere – Reloaded”, con cui la Cooperativa sociale Lunetica supporta alunni in difficoltà sociale e comportamentale con metodologie pedagogiche innovative (€45.000). Oltre confine spazio anche all’Alzheimer’s Association di Chicago (€ 30.000), al binomio The Chapin School e Centro di Riabilitazione RVNA Health di New York (€ 32.000) e alla Mother’s Choice Foundation di Hong Kong, beneficiaria dei 64mila euro raccolto con l’ultimo lotto.
“L’edizione appena conclusa – commenta Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC – conferma Barolo en primeur come uno degli appuntamenti di punta nei settori charity e vino. Non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti, in Germania e in Inghilterra dove la notizia è stata accolta con entusiasmo dai principali media. L’internazionalizzazione del progetto, ribadita e rafforzata anche quest’anno dalla sinergia con l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e dal collegamento con Hong Kong, si è sviluppata in parallelo al radicamento sul territorio, con la partecipazione di oltre 70 produttori attraverso i lotti comunali“.
“La grande partecipazione di investitori interessati ai fine wines – aggiunge Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Langhe Alba Dogliani – è un risultato eccezionale, che rappresenta una solida base dalla quale partire per il coinvolgimento sempre maggiore dei produttori di Barolo e Barbaresco nello sviluppo di questo progetto che è solo alla sua seconda edizione. Ed è anche il segnale che il modello di vendita “in anteprima” può e deve essere una prospettiva valoriale per Barolo e Barbaresco, vini conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, che potranno così aprire la strada e presidiare il mercato dell'”en primeur”, ancora poco sviluppato in Italia“.
Realizzate con le uve provenienti da Vigna Gustava, che si trova alle pendici del Castello di Grinzane Cavour ed è di proprietà della Fondazione CRC, ciascuna delle quindici barriques astate darà vita, al termine del periodo obbligatorio di affinamento previsto nel 2025, a 300 bottiglie numerate e accompagnate da un’etichetta realizzata dall’artista Michelangelo Pistoletto. A esse si affiancano oltre 1.200 bottiglie di Barolo e Barbaresco, suddivise in 10 lotti sulla base del comune di produzione, che 70 produttori del Consorzio hanno messo gratuitamente a disposizione dell’asta.