BREAKING NEWS. Nell’ambito del riassetto della holding di famiglia – che controlla illycaffè e il Polo del Gusto – a Francesco Illy va la tenuta Mastrojanni come parte della liquidazione per la sua quota (20,72%). Ora l’imprenditore ha più di 70 ettari vitati a Montalcino.
Da imprenditore visionario con un piglio poetico, nell’ultimo scorcio del Novecento Francesco Illy si innamora di un podere dedicato al pascolo delle pecore in terra di Montalcino e ne fa un’azienda vitivinicola biodinamica – Podere Le Ripi – che oggi rappresenta una narrazione a sé nel panorama del Brunello di Montalcino. Qualche anno dopo, spinto dalla stessa passione, convince la famiglia a investire a Montalcino e così il gruppo che sarebbe poi diventato l’odierno Polo del Gusto acquisisce la confinante tenuta Mastrojanni, che sotto la guida dell’ad Andrea Machetti si consolida.
Un investimento che funziona per la famiglia Illy, in termini di redditività (grazie anche al Relais di lusso) e di visibilità nell’universo vino. Un progetto che nei giorni scorsi è passato integralmente nelle mani di Francesco Illy.
Con la formalizzazione degli accordi per il riassetto della holding di famiglia – che controlla illycaffè e il Polo del Gusto – Francesco Illy ha ceduto infatti la sua quota del 20,72% ai fratelli Anna, Riccardo e Andrea, portando a casa come parte della liquidazione l’azienda vitivinicola Mastrojanni che esce così dal perimetro del Polo.
Nasce dunque un vero “polo del Brunello” che fa capo allo stesso Francesco Illy. Sommando i 150 ettari de Le Ripi e i 108 ettari di Mastrojanni si percepisce l’ampiezza delle tenute passate sotto il suo controllo, ma sono soprattutto i 72 ettari vitati (39 di Mastrojanni e 33 di Podere Le Ripi) a rappresentare un patrimonio che spinge Illy tra i produttori montalcinesi con l’estensione più ampia.
Quale sarà ora la strategia del nuovo “principe” di Montalcino? Quasi sicuramente le tenute rimarranno distinte e si andrà a ragionare di nuove progettualità, con integrazioni commerciali e promozionali. Il focus rimarrà senza dubbio sull’alta gamma, sull’enoturismo e sulla valorizzazione di un territorio che sta crescendo a ritmi accelerati anno dopo anno in termini di appeal sui mercati mondiali.