La tecnologia Made in Italy prima al mondo con il 70% di export e un valore di 3,1 miliardi l’anno. Nonostante la congiuntura, 8 aziende su 10 prevedono bilanci in crescita.
Un settore in salute, con una elevata propensione all’export e in grado di affrontare la difficile congiuntura economica. È la fotografia del comparto macchine per l’enologia e l’imbottigliamento, espressione di un made in Italy che vale circa 3,1 miliardi di euro l’anno, per quasi il 70% esportato. Dati messi in luce a Milano durante Simei, il salone internazionale di Unione Italiana Vini (UIV) con più di 480 espositori, delegazioni da 50 paesi esteri e circa 25mila visitatori professionali nazionali e internazionali.
PIÙ FORTI DELLA CONGIUNTURA
Secondo un sondaggio realizzato dall’Osservatorio del vino UIV su un panel omogeneo e rappresentativo del settore, la quasi totalità delle aziende rileva un incremento dei prezzi delle materie prime, che si concentra tra il 30-40% per ferro, carta e componenti elettroniche, e oltre il 100% per l’energia. L’84% lamenta inoltre una difficoltà di reperimento delle materie prime, che riguarda soprattutto le componenti elettroniche (68%), ma anche la carta e il vetro.
Nonostante le difficoltà congiunturali, per quest’anno il settore attende una crescita complessiva del fatturato 2022 attorno al 9% con 8 aziende su 10 che prevedono di chiudere in crescita, con una progressione che dovrebbe superare il 20% per un terzo degli intervistati, a fronte di un 8% di aziende che si aspettano un anno in sostanziale continuità rispetto al precedente, e un 14% che teme invece una contrazione. Buone le aspettative anche per quanto riguarda le vendite all’estero, che dovrebbero aumentare per il 59% delle imprese.
“Quello della tecnologia applicata al wine&beverage è uno degli asset del prodotto italiano – spiega Paolo Castelletti, segretario generale UIV – Nel 2021 il comparto ha realizzato più di 2 miliardi di euro di export, in crescita del 5,4% sui valori dell’anno precedente e con una bilancia commerciale in attivo per 1,7 miliardi di euro. Numeri che ne fanno un’eccellenza riconosciuta e che vede le innovazioni e soluzioni tricolore presenti in 7 cantine su 10 in tutto il mondo”.
Francia, Est Europa e l’area Germania/Austria/Svizzera sono le prime destinazioni dei macchinari delle aziende intervistate da Uiv che, complessivamente, vedono il valore dell’export 2022 in crescita del 3% sul risultato dello scorso anno.