Tra i calici di Francesco Ricasoli, il Pinot Bianco di Tramin e il Blanc des Blancs di Champagne Henriot, distribuito in Italia dalla Barone Ricasoli.
Nel 2023 Francesco Ricasoli festeggia 30 anni alla guida dell’azienda di famiglia. Ne ha ripreso le redini nel 1993, lasciando una carriera di fotografo pubblicitario. Ha scattato per Valentino, Coveri, Piaggio, Ray Ban, Barilla, Ariston e molti altri, poi ha chiuso lo studio e venduto tutto per tornare in Chianti. “Il vino ha anche una componente artistica e credo di aver portato in azienda una visione nuova, una filosofia e un’immagine non solamente legata alla grande tradizione Ricasoli”, racconta. Ma ha fatto molto più di così.
Dopo che il padre, Bettino Ricasoli, gli cede il 2% delle azioni della Barone Ricasoli Spa, innescando il suo ritorno, Francesco si trova infatti a gestire una situazione di crisi. Con acume – e forse pure un pizzico d’incoscienza – riesce a salvarla e a Brolio porta un vero e proprio rinascimento, che negli anni risolleva il brand, la produzione e il fronte commerciale. Gli aspetti legati alla ricerca e alla sperimentazione ne traggono giovamento. A livello di vigneto – un patrimonio di 240 ettari su 1.200 di proprietà – avvia a un progetto di zonazione che dà nuovo impulso a una viticoltura di precisione e alla valorizzazione delle caratteristiche pedoclimatiche dei terreni, da cui oggi nascono anche alcune etichette ‘cru’ di Chianti Classico Gran Selezione, come Colledilà, Roncicone e CeniPrimo.
Oggi Francesco scatta ancora, collezionando attimi e immagini di Brolio e di Chianti, viaggi e occasioni legate al vino. Alcuni di questi si trovano sul suo profilo Instagram. “La prospettiva è importante – dice – ma anche la luce e l’inquadratura sono componenti fondamentali in fotografia, così come per fare una bella immagine devi scrollarti di dosso altri pensieri e concentrarti nel soggetto/oggetto da riprendere. Si può dire la stessa cosa quando si ha la responsabilità di un’azienda storica, le grandi e vincenti tradizioni sono quelle che guardano sempre al futuro e non al passato”.
Sulla tavola di Francesco Ricasoli si versano vini che parlano delle alleanze di questi anni e anche di una certa schiettezza, quella che serve appunto per scrollarsi di dosso i pensieri e godersi un momento di convivialità.
IL PINOT BIANCO DI TRAMIN, SEMPLICITÀ E LEGGEREZZA
“Il Pinot Bianco di Tramin è un vino molto pulito e piacevole, con belle note di mela e buona acidità. Al costo contenuto corrisponde un vino davvero ben fatto”, dice Francesco Ricasoli.
“Con il direttore commerciale, Wolfgang Klotz, ho contatti personali. È venuto a visitarci durante la scorsa estate con tre suoi colleghi del commerciale. È nata una spontanea amicizia ed alla fine della visita mi ha confidato di essere rimasto molto colpito dalla qualità dei nostri vini”.
HENRIOT, CHAMPAGNE E ALLEANZE
“Il Blanc de Blancs di Champagne Henriot è un vino che ha accompagnato le mie serate di questa calda estate. Di grande piacevolezza è 100% chardonnay, composto per due terzi da Premier e Grand Cru della Côte des Blancs. Minerale e fresco, al naso presenta sentori di agrumi delicati e pesca bianca, che trovano rispondenza al sorso, nel quale la nota di limone fresco si fonde con note di brioche imburrata. Da gennaio 2021 Ricasoli distribuisce in esclusiva in Italia lo champagne della Maison Henriot – ne avevamo parlato qui, ndr – Per questo con il Presidente Gilles de Larouzières Henriot è nato un bel rapporto anche personale. Sia questa che Tramin sono due belle aziende, di proprietà familiare e di dimensioni medie, un po’ come Ricasoli”.