Vino, UIV: +70% in un anno il prezzo del vetro per le cantine

di redazione

L’Unione Italiana Vini segnala un nuovo aumento del costo per le bottiglie, il quarto in 12 mesi. Castelletti: “nessun effetto da credito d’imposta”.

Si impenna il prezzo del vetro, con immediate ricadute sul mondo del vino. In questi giorni le vetrerie stanno infatti inviando alle imprese vitivinicole nuove modifiche unilaterali dei contratti. E la variazione delle tariffe, nell’ordine del +20%, è prevista a partire dal prossimo gennaio.

Si tratta del quarto aumento imposto alle aziende nel giro di un anno”, denuncia l’Unione Italiana Vini. Secondo quanto riferisce il segretario generale UIV Paolo Castelletti, “con questa nuova modifica, il conto sul costo del vetro per il settore del vino sale in media di circa il 70% in appena 12 mesi”.

Un ulteriore fardello problematico da sostenere, “ma anche difficile da comprendere – aggiunge Castelletti – sia in ragione di tariffe energetiche stabili che, soprattutto, per il credito di imposta del 40% accordato ai comparti energivori per calmierare i prezzi. A questo punto sarebbe forse più utile che fossero le imprese del vino a percepire le agevolazioni fiscali se, come riscontrato, l’industria energivora scarica comunque a valle aumenti che ora non sono più sostenibili”.

In tal senso, UIV chiede al Governo di valutare un aiuto ad hoc nell’ambito della legge di bilancio “per supportare un aumento dei costi che rischia di compromettere la competitività delle nostre imprese”.

Secondo l’Osservatorio UIV/Vinitaly, infatti, l’escalation dei soli costi energetici e delle materie prime secche (vetro, tappi, capsule, carta, cartone) riscontrata dal settore nel 2022 equivale a un aumento dell’83% rispetto ai budget iniziali, per un totale di circa 1,5 miliardi di euro di spese aggiuntive. Un importo che penalizza i segmenti basic e popular dell’offerta enologica, sempre meno in grado di scaricare sui consumatori il surplus dei costi.