Caviro, fatturato 2022 a 417 milioni (+7,1%)

di redazione

Patrimonio netto a 136 milioni per il gruppo vitivinicolo romagnolo. Ebitda a 36,2 milioni. Cresce l’export ma pesano i rincari di energia e materie prime.

Crescono fatturato e utili per Caviro. L’assemblea dei soci del gruppo vitivinicolo romagnolo ha infatti approvato il bilancio al 31 agosto 2022, ufficializzando la chiusura dell’esercizio con un fatturato consolidato di oltre 417 milioni, realizzando un incremento del 7,1% sull’esercizio precedente. Una crescita che ha portato il patrimonio netto a quota 136 milioni (+10,7% sul 2021) e un utile complessivo di 9,6 milioni di euro.

Positivi anche Ebitda (36,2 milioni, pari all’8,7% del fatturato) e PFN (73,8 milioni), in crescita rispetto allo scorso anno principalmente per effetto degli investimenti in economia circolare e sostenibilità.

L’anno fiscale 2021-2022 di Caviro è stato trainato soprattutto dai risultati di Caviro Extra, la società con sede a Faenza che trasforma i sottoprodotti della vinificazione in alcol, prodotti nobili, energia e fertilizzanti.

Su uno scenario roseo pesano però i rincari dell’energia e delle materie prime, che potrebbero impattare negativamente sulla produzione del 2023.

CRESCE L’EXPORT. FOCUS SU INNOVAZIONE
Sul fronte export, la presenza sui mercati di oltre 80 paesi ha fruttato un fatturato complessivo di 123 milioni, con, a fare da traino, GB, USA, Svizzera, Germania e Francia.

Gli investimenti realizzati sul fronte della sostenibilità a sostegno del nostro modello di economia circolare hanno dato buoni risultati anche nell’esercizio 2021-2022 – commenta Carlo Dalmonte, presidente Caviro – Una propensione all’innovazione che abbiamo confermato anche in questo esercizio con il progetto Legàmi di Vite, che prevede investimenti complessivi per oltre 90 milioni e uno sviluppo occupazionale che coinvolge circa 70 persone”.

Legàmi di Vite si è aggiudicato il Premio per lo Sviluppo Sostenibile, assegnato nell’ambito della Fiera Ecomondo, e si concentra sul potenziamento delle attività di lavorazione e recupero dei sottoprodotti, sull’efficientamento energetico e la realizzazione di nuovi depuratori.

INCERTEZZE DOVUTE AI RINCARI
Più incerto, invece, lo scenario sull’anno fiscale in corso a causa del forte aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che potrebbe incidere sui margini d’esercizio.

L’aumento indiscriminato dei costi di produzione ha generato anche una pesante contrazione dei consumi e tutti i canali del mondo vino, dalla gdo all’horeca, mostrano segnali di recessione – evidenzia SimonPietro Felice, direttore generale Caviro – Una situazione pesante che temiamo interesserà presto anche gli altri mercati in cui siamo presenti con la produzione Caviro Extra. Il nostro approccio al 2023 sarà, quindi, di massima prudenza e ci concentreremo sul contenimento e riduzione dei costi e sulla massima valorizzazione dei nostri prodotti, anche in termini di prezzo di vendita, sul mercato”.

 

Consigliati