Verona, intitolata a Bepi Quintarelli sede Consorzio Valpolicella

di redazione

Inaugurata anche la statua in sua memoria che celebra il legame del territorio con il “maestro” dell’Amarone.


È stata intitolata a Bepi Quintarelli, “maestro” dell’amarone, la sede del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, ospitata all’interno di Villa Brenzoni Bassani a Sant’Ambrogio (VR). In occasione del decennale della scomparsa gli è stata dedicata anche una statua, realizzata dai fabbri d’arte Simone Scapini e Claudio Bottero.

‘Bepi’ Quintarelli è stato un pioniere per il mondo del vino, un riferimento per il territorio e un ‘padre putativo’ per la denominazione – ha sottolineato Christian Marchesini, presidente del Consorzio veronese, che riunisce l’80% dei produttori che utilizzano la denominazione Valpolicella – Il suo ricordo riesce a incarnare al tempo stesso la storia e l’evoluzione della Valpolicella, e ancora oggi il suo nome è sinonimo di Amarone in tutto il mondo”.

Nella foto, accanto alla statua, Fiorenza Quintarelli, figlia del ‘Bepi’ e il presidente del Consorzio Valpolicella, Christian Marchesini

Giuseppe Quintarelli (1927 – 2012) inizia la propria “carriera” vitivinicola negli anni ’50, quando subentra nella conduzione dell’azienda familiare a Negrar (in località Cerè), continuando la tradizione paterna in vigna e in cantina. Gli anni successivi sono fondamentali per l’azienda, con il Recioto al centro della produzione. Da questa esperienza nasce il ‘metodo’ che porta a un vino, l’Amarone, di riconosciuta qualità: la pazienza nell’attendere le diverse fasi di maturazione e la scelta di imbottigliarlo solo nelle annate in cui esprime il massimo delle proprie caratteristiche sono gli elementi che hanno contraddistinto la filosofia produttiva di Quintarelli fino ai giorni nostri.