Con il déblocage per il Brunello 2018, al via un format di Andrea Gabbrielli per la regia di Dario Pettinelli. Progetto pilota in sette puntate.
Con il primo giorno del nuovo anno, il déblocage per il Brunello di Montalcino 2018 porta la nuova annata sul mercato. Ed è stata scelta quest’occasione per l’uscita della prima puntata della docu-serie Brunello Independent, un format di Andrea Gabbrielli per la regia di Dario Pettinelli.
Un progetto ambizioso, che mira a valorizzare il vino principe della Toscana attraverso la lunga esperienza dei giornalisti. La prima puntata è online dell’1 gennaio 2023 su ItaliaTv.it e le successive verranno pubblicate con cadenza settimanale. E come racconta il regista a Vinonews24, l’ambizione è di girare una seconda serie… a ritmo di rock.
Pettinelli, come nasce l’idea di Brunello Independent?
“Si tratta di una mini-serie condotta da Andrea Gabbrielli, un progetto pilota in 7 puntate, ognuna concentrata su un’azienda, le sue persone e il suo Brunello 2018, quello che entra in commercio l’1 gennaio. Si intitola così perché Gabbrielli, dopo aver valutato per quarant’anni il Brunello prima per il Gambero Rosso e poi per testate e guide internazionali, ora è un battitore libero, indipendente appunto. Per me firmare (e coprodurre) con lui è un privilegio assoluto e abbiamo il privilegio delle fotografie di Francesco Belviso”.
L’avete definita docu-serie. È strutturata filmicamente?
“È bene chiarire due cose: non è uno show e io non sono Kubrick. È informazione, quindi girata e condotta da due giornalisti, con lo stile giornalistico – nessuna fiction, per intenderci. Telecamerina, microfono e soprattutto assaggi e ascolto in azienda, in cantina, dialogo con chi lo fa il vino. Andrea è un saggio del vino che si cimenta con i video, non è un prodotto per TikTok o Instagram, è piuttosto pensato per la tv. Ma soprattutto in questa stagione-pilota c’è tanto rock“.
Che c’entra il rock?
“Il rock c’entra sempre. Con Andrea condividiamo la professione, il Gambero Rosso, l’amore per Montalcino, due libri biografici dedicati a due grandi produttori di Brunello, la squadra di calcio… e condividiamo la passione per il rock, in particolare dagli anni Sessanta agli Ottanta. Abbiamo voluto dare spazio a questa cosa e abbiamo scelto per i trailers e per la sigla, ma anche per il “momento spiegone”, un corredo musicale rock“.
Di cosa tratta lo “spiegone”?
“Nella prima puntata è un quadro introduttivo sul Brunello, il territorio e i produttori; è pensato per chi non conosce i dettagli del Brunello. Nelle puntate seguenti si trattano la differenza fra versanti e le vigne, l’impatto del cambiamento climatico, il branding del Brunello e il lusso”.
Come sono state scelte le aziende?
“Premettiamo una cosa importante: a Montalcino oramai la qualità dell’agricoltura tutta è da anni altissima, la competenza dei vignaioli è di rango mondiale, l’alta qualità dei vini è diffusa. Siccome Montalcino è una terra di vino assai particolare, con una varietà incredibile di suoli, versanti, altezze, microclimi, biodiversità… abbiamo voluto scegliere 7 “colori” diversi di questa tavolozza. Abbiamo scelto storie e vini più blasonati, andando ad esempio nel tempio di Biondi Santi, e produzioni limitatissime come quella delle sorelle Harri, ma anche giovani rampanti come Tommaso Squarcia e il suo Castello Tricerchi o Col di Lamo di Giovanna Neri. Se la docu-serie piacerà, faremo la seconda stagione”.
Qual è il target di questo prodotto?
“Spero piaccia agli under 36, ma è fatta da professionisti più adulti per gente adulta, che apprezza cose adulte, ricerca esperienze adulte e che spende cifre adulte“.