I produttori certi di superare i 320 milioni di bottiglie vendute del 2021, nonostante l’aumento dei costi legato all’inflazione. Export in crescita.
Per lo Champagne si prevede una chiusura di 2022 da record. Ne sono convinti i produttori che, spinti da una vendemmia che ha superato del 45% la media quinquennale (e doppiato quella del 2021), contano di superare i 320 milioni di bottiglie vendute nel 2022, ancora lontani, ma non troppo, dal record assoluto del 2007 di 339 milioni di bottiglie.
Dopo che le vendite hanno raggiunto il massimo storico di 5,7 miliardi di euro nel 2021, David Chatillon, presidente dell’Union des Maisons de Champagne (UMC), ha dichiarato a Reuters che “molto probabilmente il 2022 segnerà un nuovo primato dello Champagne in termini di fatturato”.
Il mercato è tornato a far registrare numeri importanti lo scorso anno, con le esportazioni aumentate a seguito dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia.
Il settore, del resto, sembra risentire meno di altri dell’aumento dei costi legati alla crescita dell’inflazione, con segnali positivi soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone ma anche dalle destinazioni europee.
Questo nonostante i prezzi dello champagne siano lievitati quest’anno a causa dell’aumento dei costi di produzione, con i produttori di vino che pagano di più per le la produzione e il trasporto delle bottiglie.
Secondo la piattaforma di analisi dei dati Liv-ex, gli indici Champagne 50 sono aumentati di quasi il 22% nel periodo gennaio-novembre 2022, tuttavia, grazie anche a una consistente raccolta manuale, l’industria è stata risparmiata dall’impatto dell’aumento dei costi energetici.